Cronistoria per niente seria di una marcia
Uno dei 200.000 in marcia
Perugia-Assisi 2011. Io c’ero… Da Venezia il lungo racconto di una partecipante entusiasta. Ne pubblichiamo un estratto.
(…) 9.45 inizia la nostra marcia: c’è movimento di scarpe, cappellini, bandiere, zaini in spalla mi attraversa il corpo un certo non so che, sento un contagio di allegria ed una sferzata di energia, sono emozionata. Il cielo è blu, il fiume di persone nel quale ci immettiamo è variopinto, bellissimo e bellissimi, ma proprio belli, anche i ragazzi neri con le magliette bianche con l’arcobaleno del gruppo COOP. Si cammina, si chiacchiera ci si guarda intorno, siamo su una strada d’asfalto, ma le macchine oggi non passano, passiamo noi, tranquillamente in mezzo senza che nessuna automobile ci strombazzi, al massimo ci suona il campanello qualche bicicletta. C’è qualche bancarella con magliette e slogan di tutti i tipi, vendono le sciarpe con i colori della pace, quasi quasi ne compro una, ma sì dai, oggi fatalità sono vestita in tutte le sfumature che vanno dal bianco al nero, passando per i grigi. Un camper da figli dei fiori parcheggiato sul ciglio della strada vende crostata della nonna; al paese successivo suona allegramente la banda della CIA, acqua fresca del sindaco zampilla dalle canne, la gente affacciata alle finestre ci accoglie sorridente, persino nei bar gli esercenti sono gentili e disponibili, puoi usare la toilette e puoi anche comprare una bottiglietta d’acqua a solo 80 centesimi, scusate, ma noi che veniamo da Venessia, pensavamo che questa razza di commerciante fosse ormai estinta. Camminiamo, chiacchieriamo, ci guardiamo intorno, la gente è tanta, scatto qualche foto mentre cammino sperando che qualcosa di miracolosamente non sfuocato rimarrà pur impresso nella digitale. La sensazione è che finalmente, dopo tanto tanto tempo, ho trovato un concentrato di persone diverse dalla massa che abitualmente mi circonda e che mi fa girare gli zebedei ma, allora, non sono una marziana ci sono tanti marziani ed è bellissimo vedermi circondata da gente non lobotomizzata, non sedata, narcotizzata, ipovedente …. No, gli ipovedenti invece ci sono, non quelli che non vogliono vedere la realtà, quelli veri, quelli che la realtà invece la percepiscono perché stanno protestando contro i tagli del governo che non darà più assistenza. Eh sì, mentre camminiamo sono tante le Associazioni, le ONG, i gruppi che distribuiscono volantini, spiegano le loro realtà, i punti di vista che non ci vengono raccontati dalle televisioni di stato, ma quelli che trovi in rete quella stessa rete che il governo vuole annientare, imbavagliare e così raccolgo il volantino della Comunità Kurda in Italia, il depliant dell’Associazione per i Diritti Umani e la Tolleranza, quello dell’Associazione per un Futuro senza Fame e Povertà – OXFAM, il NO TAV, il NO alla CACCIA, i Movimenti Civici, il quotidiano ecologista TERRA, il foglio che riassume l’Esperanto essenziale come lingua universale, leggerò tutto domani, in treno…..
Patrizia Pajer
In allegato, l'intera cronistoria