Crisi nel Corno d’Africa, all’appello manca oltre 1 miliardo di dollari
Redattore Sociale
Si è aperta la Conferenza dei donatori organizzata dall’Unione Africana con l’obiettivo di ovviare all’attuale scarsità di fondi destinati a far fronte alla carestia e alla crisi umanitaria che colpisce ormai quasi 13 milioni di persone.
Si è aperta ieri ad Addis Abeba (Etiopia), la Conferenza dei Donatori organizzata dall’Unione Africana dal titolo “One Africa-One Voice against Hunger – Donor conference on the Humanitarian Situation in the Horn of Africa”. Una occasione attesa ed importante, che ha l’obiettivo di ovviare all’attuale scarsità di fondi destinati a far fronte alla carestia e alla crisi umanitaria che colpisce ormai quasi 13 milioni di persone tra Somalia, Kenya, Etiopia e Gibuti.
Infatti, se la richiesta di fondi delle Nazioni Unite ammonta a 2,4 miliardi di dollari, ad oggi solo il 58% di questa cifra è stato effettivamente promesso dai paesi donatori e manca quindi all’appello oltre 1 miliardo di dollari. E’ pertanto indispensabile che tutti i donatori aumentino i propri sforzi. Alla conferenza partecipano i rappresentanti governativi degli stati dell’Unione Africana, le comunità economiche regionali e i rappresentanti della comunità internazionale, con l’ulteriore ambizioso obiettivo di individuare programmi a medio e lungo termine che, con un approccio regionale, mirino a sradicare il problema della siccità e della fame in quest’area.
In Italia, il network di Agire ha ad oggi raccolto 1,6 milioni di euro, dei quali 750 mila già allocati alle Ong operative nel Corno d’Africa. Martedì prossimo, il consiglio direttivo di Agire delibererà la destinazione di una seconda quota delle donazioni raccolte. Questi fondi stanno sostenendo gli interventi di emergenza di 9 organizzazioni non governative associate alla rete di Agire.
In Somalia Cesvi, Cisp, Coopi e Intersos si occupano del supporto agli sfollati interni, attraverso la distribuzione di cibo, acqua potabile, medicinali, e la realizzazione di servizi igienici e sanitari. In Kenya gli interventi di ActionAid, Amref e Avsi rispondono invece ai bisogni di coloro che dalla Somalia sono fuggiti, cercando aiuto nei campi profughi di Dadaab (distribuzioni di beni di prima necessità e costruzione di centri educativi) ma sono anche indirizzati alle comunità keniote colpite dalla siccità nel distretto di Ijara e di Malindi, dove si realizzano attività agricole e igienico sanitarie. In Etiopia Save the Children e Vis garantiscono assistenza umanitaria agli sfollati nell’area di Jijiga traminte distribuzioni di beni alimentari e di acqua potabile e realizzano programmi di integrazione alimentare per bambini malnutriti a Dolo Ado Woreda, nella somali Region
“Calcoliamo che il numero totale di persone coinvolte nei progetti direttamente finanziati dai fondi di Agire sia circa 440 mila”, dice Marco Bertotto, direttore di Agire. “Ma si tratta di una cifra destinata ad aumentare nelle prossime settimane e che comunque costituisce solo una parte dei beneficiari complessivi che le organizzazioni di Agire raggiungono con i loro programmi di intervento, finanziati anche con risorse proprie o provenienti da altri donatori”
Il sostegno offerto da Agire con le donazioni dei cittadini italiani si colloca quindi in una più ampia strategia di intervento che le organizzazioni non governative stanno portando avanti nell’area, in contesti in cui spesso sono gli unici soggetti in grado di intervenire supplendo anche alle carenze delle autorità locali e della comunità internazionale.
Marco de Ponte, Presidente di Agire e segretario nazionale di ActionAid aggiunge “Grazie al contributo dei cittadini italiani, Agire e la società civile sono riuscite a fare la loro parte nel quasi completo silenzio dei media. Ora la comunità internazionale deve impegnarsi ulteriormente per porre fine a questo scandalo, perché il fatto che milioni di persone rischino di morire di fame nel 2011 non può che essere definito scandalo.”
A partire dal 15 settembre i testi dei progetti finanziati, completi di budget, saranno disponibili sul sito web di Agire. Agire ha lanciato un appello congiunto di raccolta fondi per sostenere gli interventi delle organizzazioni del network in Etiopia, Kenya, Somalia. L’appello è realizzato con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri.
Per offrire il proprio sostegno: sms al 45500 per donazioni da 2 euro da cellulari Tim, Vodafone, CoopVoce, Noverca, Poste Mobile o chiamando da reti fisse Telecom Italia e TeleTu (fino al 31 agosto); on-line : Con carta di credito o conto Paypal sul sito http://www.agire.it/; con carta di credito al numero verde 800.132.870 (dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 19.00); con bonifico su conto corrente di Banca Prossima. IBAN IT 79 J 03359 01600 100000060696 intestato ad Agire onlus. Causale “Emergenza Africa Orientale”; tramite bollettino postale sul conto corrente n. 85593614 intestato ad AGIRE onlus, via Aniene 26/A – 00198 Roma. Causale “Emergenza Africa Orientale”; assegno bancario non trasferibile intestato ad Agire onlus, causale “Emergenza Africa Orientale”.
Fonte: Redattore Sociale
28 agosto 2011