Creare lavoro per i giovani


La redazione


L’urgenza di «un nuovo patto sociale per il lavoro» che tuteli gli anziani e crei occupazione per i giovani è stata rilanciata dal Papa mercoledì mattina, 28 giugno, durante l’udienza al sindacato italiano della Cisl, svoltasi nell’Aula Paolo vi.


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LapresseIlva

L’urgenza di «un nuovo patto sociale per il lavoro» che tuteli gli anziani e crei occupazione per i giovani è stata rilanciata dal Papa mercoledì mattina, 28 giugno, durante l’udienza al sindacato italiano della Cisl, svoltasi nell’Aula Paolo vi. Riferendosi al tema scelto per il congresso nazionale «Per la persona, per il lavoro», Francesco ha sottolineato che «persona e lavoro devono stare insieme». Perché — ha spiegato — «se pensiamo il lavoro senza la persona» esso «finisce per diventare qualcosa di disumano». Al contrario «se pensiamo la persona senza lavoro, diciamo qualcosa di parziale, perché la persona si realizza in pienezza quando diventa lavoratore, lavoratrice», ha aggiunto esortando a fare qualcosa di più in favore della donna, che generalmente «guadagna di meno» ed «è più facilmente sfruttata».

Quindi il Papa ha auspicato un’«economia sociale di mercato», mettendo in guardia dalle principali distorsioni del capitalismo imperante, come la piaga dei «troppi bambini e ragazzi che lavorano e non studiano, mentre lo studio è il solo “lavoro” buono» per loro; o come il mancato riconoscimento del «diritto a una giusta pensione» a fronte delle cosiddette “pensioni d’oro” che invece «sono un’offesa al lavoro non meno grave delle pensioni troppo povere, perché fanno sì che le diseguaglianze del tempo del lavoro diventino perenni». Ne deriva un giudizio particolarmente severo nei confronti di «una società stolta e miope» com’è quella odierna, «che costringe gli anziani a lavorare troppo a lungo e obbliga una intera generazione di giovani a non lavorare». Da qui l’appello del Pontefice per «un nuovo patto sociale per il lavoro, che riduca le ore di lavoro di chi è nell’ultima stagione lavorativa, per creare lavoro per i giovani che hanno il diritto-dovere di lavorare».

Quindi il Papa ha indicato due «sfide epocali» per il movimento sindacale: quella contro il rischio dell’omologazione, quando il sindacato diventa «troppo simile alle istituzioni e ai poteri che invece dovrebbe criticare»; e quella della protezione di chi «i diritti non li ha ancora, gli esclusi dal lavoro che sono esclusi anche dalla democrazia».

Leggi il testo del discorso

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