Con chi stava il ministro Di Paola
Stefania Maurizi - L'espresso
Oggi è il responsabile tecnico della Difesa. Nel 2005 suggeriva di nascosto agli americani di sbrigarsi a firmare l’accordo sulla base di Sigonella “prima che arrivi al potere la sinistra”. Lo rivela un file di WikiLeaks.
Cari americani, imparate dal Gattopardo. E muovetevi prima che arrivi la sinistra al potere. Nell'ottobre 2005 Giampaolo Di Paola, allora al vertice delle forze armate e oggi ministro della Difesa, sollecitava l'ambasciata statunitense a firmare subito l'accordo per la base di Sigonella. "Di Paola ha detto che nel caso in cui ci fosse un cambio al governo dopo le elezioni del prossimo aprile, senza l'accordo di Sigonella firmato diventerebbe politicamente impossibile per gli Usa continuare a operare con le mani relativamente libere che ora abbiamo nelle basi italiane".
L'ambasciatore Ronald Spogli sintetizza così il suggerimento dell'ammiraglio in uno dei cablo inediti di WikiLeaks. E a Washington Spogli riferisce prontamente la lezione di Tomasi di Lampedusa, appresa da Di Paola: "Qualcosa deve cambiare (cioè l'accordo su Sigonella deve essere firmato), affinché nulla cambi (ovvero le operazioni americane sulle basi italiane continuino senza alcuna restrizione)". Grazie ai consigli dell'ufficiale italiano, oggi principale sostenitore del caccia made in Usa F35, l'installazione siciliana è diventata la vera portaerei statunitense per controllare Africa e Medio Oriente.
Fonte: http://espresso.repubblica.it/
17 Maggio 2012