Clima, bozza di accordo. Oggi Obama incontra Wen Jiabao
L'Unità
Limite di 2 gradi all’aumento di temperatura e 100 miliardi di dollari per i Paesi in via di sviluppo: faticosa trattativa notturna. Oggi, ultimo giorno del summit a Copenhagen.
Dura trattativa nella notte per arrivare a una prima bozza di accordo. Il testo nella sua versione attuale non menzionerebbe alcun obiettivo di riduzione delle emissioni per i paesi industrializzati, secondo quanto riferiscono fonti diplomatiche. Il negoziato notturno avrebbe avuto momenti di tensione, in particolare per un intervento contro i paesi industrializzati del rappresentante sudanese lumumba stanislas dia-pin, a nome del g77 (i pvs), cui il segretario di stato usa Hillary Clinton ha rifiutato di ridare la parola. Rigida anche la posizione dell'arabia saudita. Le isole grenadine e maldive, che avevano chiesto un limite di 1,5 gradi, avrebbero invece dato prova di «flessibilità», accettando che l'obiettivo venga rinviato alla fine del secolo.
«Hanno capito tutti che bisognava presentare un testo oggi», ha commentato un diplomatico europeo, dopo che ieri più voci, dal cancelliere tedesco Angela Merkel, al presidente francese Nicolas Sarkozy, al segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon, ai rappresentanti cinesi hanno ammonito sull'incombente rischio di un fallimento del vertice. Le trattative si sono bloccate sulla ripartizione degli sforzi, sia finanziari, sia in termine di obiettivi di riduzione dei gas ad effetto serra, con uno scontro frontale fra le istanze dei due principali inquinatori del mondo, cina (prima in assoluto) e usa (secondi in assoluto e di gran lunga primi pro capite) e con un diffuso malcontento da parte dei pvs e dei paesi emergenti, preoccupati dal rischio di essere marginalizzati.
Il presidente Usa Barack Obama è in arrivo oggi e l'attesa, come ha detto ieri il presidente della commissione ue manuel barroso, è che si impegni in un taglio delle emissioni maggiore di quello previsto finora dagli usa (-17% nel 2020 rispetto al 2005). Obama dovrebbe incontrare il premier cinese Wen Jiabao a margine dei colloqui sul clima. Secondo fonti usa, sono stati fatti progressi soprattutto in materia di verifica e monitoraggio degli effettivi tagli dei gas serra nei paesi emergenti, uno dei punti su cui la cina ha mostrato maggiori resistenze. Ieri gli usa hanno annunciato che parteciperanno al finanziamento dei 100 miliardi di dollari di aiuti per i pvs, ma non hanno fornito un impegno preciso.
Fonte: l'Unità
18 dicembre 2009