Clima, il 15 marzo sciopero mondiale degli studenti


La redazione


Lanciato dalla giovane attivista svedese Greta Thunberg, lo sciopero per il clima si farà in 95 Paesi di tutti i continenti. Vedi la mappa delle iniziative in Italia.


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Greta-Finlandia

Un appuntamento simbolico attende i giovani attivisti per il clima di tutto il mondo il 15 marzo, giorno fissato dalla sedicenne svedese Greta Thunberg per un “climate strike” – uno sciopero per il clima – degli studenti contro il riscaldamento climatico che dalla Svezia all’Australia scenderanno in piazza per chiedere ai governanti provvedimenti seri per correre ai ripari prima che sia davvero troppo tardi.

Solo in Italia sono previsti 109 appuntamenti ( vedi la mappa – soprattutto marce – di giovani e studenti in decine di città e cittadine; 76 in Francia; 141 in Germania, 81 nel Regno Unito. In tutto 95 Paesi di tutti i continenti parteciperanno all’iniziativa di protesta per le future generazioni.

Giovani e giovanissimi ispirati dalla paladina del clima scandinava che ha lanciato i “venerdì verdi” – i “Fridays for Future”, in Belgio, Australia, Francia, Germania, Irlanda, Uganda, Thailandia, Colombia, Polonia, Regno Unito e in molti altri Paesi hanno già saltato almeno un venerdì di scuola in autunno per rivendicare una azione più incisiva da parte dei governi contro il global warming.

Thunberg si è involontariamente messa alla testa di questo che è diventato un movimento giovanile globale lo scorso agosto quando ha cominciato ad accamparsi davanti al Parlamento svedese accusando i deputati di non aver mantenuto le promesse per salvare il clima concordate nell’ambito dell’Accordo di Parigi. Da allora la combattiva adolescente è diventata una celebrità internazionale, prendendo la parola alla COP24 in Polonia lo scorso dicembre e più recentemente al forum di Davos, in Svizzera, dove ha sollecitato i giovani a fare pressione sugli Stati per ottenere un risposta efficace all’emergenza climatica. “Non voglio che avete speranza, voglio che panicate. Voglio che sentite la paura che sento io ogni giorno. E voglio che passate all’azione”, ha affermato la studentessa svedese nel suo discorso di Davos. Da allora ha continuato a scioperare ogni venerdì, mettendosi davanti al Parlamento di Stoccolma.

Thunberg è riuscita a contagiare migliaia di giovani, sopratutto sotto i 20 anni, che così hanno cominciato a ribellarsi alla reticenza dei governanti a prendere davvero sul serio il cambiamento climatico. Del resto sono questi ragazzi a rischiare di assistere durante la loro vita ad un aumento della temperatura globale che potrebbe raggiungere addirittura i 4 gradi C.

I giovani che si apprestano a scioperare venerdì 15 concordano tutti sul fatto che i governi devono agire con determinaziona per ridurre le emissioni di gas serra. Questi giovani – espressioni delle generazioni future – vogliono essere ascoltati e come hanno scritto in più commentatori, presto potranno votare e i governi dovranno dare loro una risposta chiara a quello che considerano un problema fondamentale per il loro futuro.

 

 

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