Città di Castello (PG), Alla Fiera delle Utopie Concrete quest’anno si cerca la “giusta misura”
amelia rossi
La diciottesima edizione è il primo capitolo di un nuovo ciclo pluriennale dedicato alle “Sette virtù per la conversione ecologica”.
Tra i temi “caldi” che verranno affrontati ci saranno la limitazione del consumo selvaggio del territorio e la riqualificazione dei centri urbani.
Come da tradizione, l’ultimo giorno appuntamento speciale con il vincitore del Premio Langer 2009, l’iraniana Narges Mohammadi.
Sobrietà, sufficienza e austerità. O meglio ancora, una seria riflessione sulla diciottesima edizione della Fiera delle Utopie Concrete, in programma a Città di Castello dall’8 all’11 ottobre. Nata nel 1988 su impulso del grande pacifista e ambientalista altoatesino Alexander Langer, nel corso degli anni la Fiera si è dimostrata un vero e proprio laboratorio per l’elaborazione e la trasmissione di esperienze, soluzioni e conoscenze di sostenibilità ecologica dell’economia e della società. Distinguendosi sempre per l’approccio “laico” alle varie tematiche affrontate, spesso in anticipo rispetto all’agenda politica “ufficiale”.“Dopo un breve periodo, quando tutto sembrava fattibile e il superamento di ogni limite solo una questione di tempo e di qualche altro passo della Scienza e della Tecnica – spiegano dall’organizzazione, introducendo la prossima edizione il cui programma è ancora in via di definizione – oggi i limiti naturali del pianeta Terra stanno riemergendo. La misura giusta però non è un discorso solo sui limiti, sulla sobrietà, la sufficienza e l’austerità. Sarebbe troppo triste e neanche consono alla natura che conosce l’abbondanza come conosce il regno della necessità. Spontaneamente sappiamo tutti che la giusta misura è vitale per vivere bene. Mangiare in modo equilibrato, scegliere con cura gli oggetti che ci circondano e che usiamo per lavoro e per divertimento, trovare il giusto ritmo tra movimento e tranquillità, il tempo giusto per noi e per gli altri è l’essenza di una vita piena”. Ed allargando il discorso “Urban Sprawl”, cioè di urbanizzazione selvaggia, che ha portato a un consumo sproporzionato di terreno che non dà ancora segnali di rallentamento. “I nuovi quartieri residenziali, distretti industriali e centri commerciali – proseguono dalla Fiera – hanno portato in Italia negli ultimi quindici anni alla cementificazione di 3 milioni e 663 mila ettari, circa 250 mila ettari all’anno e il trend sembra inarrestabile. Quali sono le prospettive per un giusto sviluppo dei centri urbani del futuro?” Se ne parlerà giovedì 8 e venerdì 9 ottobre tra gli altri con Domenico Finiguerra, Sindaco di Cassinetta di Lugagnano, Gertrude Penn-Bressel, dell’Agenzia Federale Ambientale di Berlino, Manfred Kühne, Direttore della Sovraintendenza per i Beni Culturali di Berlino e Pier Luigi Cervellati, Professore di Progettazione e riqualificazione urbana e territoriale presso lo IUAV di Venezia. L’primo capitolo di un nuovo ciclo pluriennale che sarà dedicato alle “Sette virtù per la conversione ecologica” (tema particolarmente caro a Langer e da sempre al centro dell’analisi e degli studi della manifestazione altotiberina),
“giusta misura” nella vita di ognuno e, insieme ad un gruppo di celebrato il vincitore del Premio Alexander Langer 2009, l’iraniana Narges Mohammadi, premiata per il proprio impegno per un “Altro” Iran, un paese di Pace e di Diritti Umani.