Ciad/Darfur: drammatica situazione dei rifugiati
La redazione
Gruppi armati non identificati impediscono le operazioni Onu al confine tra Ciad e Darfur per assistere e trasferire centinaia di rifugiati traumatizzati arrivati dalla tormentata regione sudanese.
L'allarme è stato lanciato dall'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), attualmente impegnato con le autorità ciadiane per cercare di risolvere il problema – riporta l'agenzia AGI. "La situazione è gravissima e l'area non è affatto sicura a causa della presenza di gruppi armati che costituiscono un pericolo sia per i rifugiati che per gli operatori umanitari".
"I nuovi arrivati dal Darfur sono esausti: le donne riferiscono di essere state violentate, i bambini separati dalle loro famiglie. Inoltre, molti dei nuovi arrivati nella zona di Birak erano già sfollati interni nel Darfur occidentale e vivevano in campi per sfollati" – riporta la nota dell'Unhcr. A causa dei bombardamenti che nei gioirni scorsi hanno colpito la parte occidentale della provincia sudanese del Darfur, vicino al confine con il Ciad, l’Unhcr è stato costretto a ritirare dalla zona i propri operatori, che si prendevano cura dei rifugiati appena arrivati nell’area di Birak, più distante dal pericoloso confine.
Anche Medici senza Frontiere – Msf torna a denunciare il peggioramento delle condizioni di sicurezza per i rifugiati del Darfur in fuga dopo i recenti bombardamenti aerei dell'aviazione sudanese. "Le persone che sono riuscite ad attraversare il confine sono traumatizzate e molte famiglie sono state separate e non hanno notizie di chi è rimasto in Darfur" – riporta Msf. Tra 7mila e 8mila persone sono state identificate, dislocate in diversi siti nella zona circostante. Alcuni sono riusciti a portare pochi beni con loro (animali, un po’ di cibo) e hanno ricevuto assistenza dalla popolazione locale, tuttavia, la loro situazione resta precaria.
E il 21 febbraio una missione congiunta delle Nazioni Unite tra cui l'Unhcr ha visitato la città di Sirba, una delle località del Darfur occidentale che è stata attaccata dal governo sudanese all’inizio del mese. Gli abitanti di Sirba hanno implorato aiuto per quanto riguarda la protezione dei loro villaggi. Hanno anche affermato che fuggire nel confinante Ciad orientale è pericoloso a causa del conflitto in corso e del banditismo, ed hanno espresso preoccupazione per i compatrioti che sono fuggiti oltre confine tre settimane fa. L’Unhcr è rimasto profondamente colpito dal livello di distruzione a Sirba. I recenti attacchi hanno anche interessato i villaggi vicini di Silea e Abou Sourouj. Prima dell’attacco i tre villaggi contavano una popolazione di circa 30mila abitanti, alcuni dei quali sono fuggiti nell’area di Birak, nel Ciad orientale.
Fonte: http://www.unimondo.org/
23 febbraio 2008