Caso Alpi, chiesta l’archiviazione L’Associazione indignata
La redazione
“Dopo 13 anni, un caso irrisolto e due professionisti dell’informazione uccisi non possiamo che essere indignati. Non ci aspettavamo certo che la procura di Roma chiedesse l’archiviazione”. La solidarietà con Giorgio e Luciana Alpi
“Siamo indignati. Dopo 13 anni, un caso irrisolto e due professionisti dell’informazione uccisi non possiamo che essere indignati. Non ci aspettavamo certo che la procura di Roma chiedesse l’archiviazione del Caso Ilaria Alpi”.
Sono queste le prime dichiarazioni a caldo dell’Associazione Ilaria Alpi _Comunità Aperta, che da 13 anni organizza il Premio Giornalistico Televisivo Ilaria Alpi, che ha immediatamente affermato di “sentirsi profondamente amareggiata dalle notizie di ieri che riguardano il caso Alpi/Hrovatin e di continuare ad appoggiare nella lotta per la verità e la giustizia i genitori di Ilaria, Giorgio e Luciana Alpi”.
“Da anni ci battiamo perché la verità emerga, abbiamo aperto nel 2001 un sito per tenere viva la memoria sul caso, su Ilaria e su Miran e ci troviamo oggi davanti ad un muro di gomma e riteniamo che la richiesta di archiviazione del Caso Alpi/Hrovatin non sia che l’ennesimo atto volto ad insabbiare questo duplice omicidio. Riteniamo inoltre che archiviare il caso sia un grosso errore e speriamo che la magistratura romana non accolga la richiesta avanzata dal pubblico ministero Franco Ionta, anche alla luce della possibilità di una nuova commissione d’inchiesta parlamentare”.
“Ci saremmo infatti aspettati un impulso a proseguire le indagini visti i nuovi elementi emersi: come l’acquisizione da parte della precedente commissione d’inchiesta della macchina pick up sulla quale, verosimilmente, viaggiavano Ilaria e Miran al momento dell’agguato e a cui la Procura di Roma sembrava interessata visto che ha sollevato un conflitto d’attribuzione.
In questi giorni al Senato si è aperta la possibilità di una nuova commissione d’inchiesta e sarebbe veramente un peccato se la scelta della Procura di Roma potesse in qualche modo inficiare il proseguimento della discussione.
Siamo inoltre solidali con Giorgio e Luciana Alpi, soci fondatori di questa Associazione, che da anni si battono per la verità e la giustizia. Capiamo la loro amarezza e delusione e siamo a lanciare un appello affinché tutti possano esprimere sul sito ilariaalpi.it l’indignazione per questa decisione”.