Caldo, la battaglia di Mosca
Lucia Sgueglia
Il fumo si infiltra in appartamenti, uffici, nella metro. 40 gradi, concentrazione di monossido di carbonio 5 volte sopra il normale. Almeno 52 morti in tutta la Russia. E nei prossimi giorni dovrebbe peggiorare.
MOSCA – Altro che fumo di Londra. Non c’è tregua per Mosca: un paesaggio irreale, la nube di fumo tossico che proviene dall’incendio dei boschi e torbiere intorno alla città inghiotte persino la Piazza Rossa, visibilità massima 50 metri. I moscoviti affrontano l’afa con la mascherina, in barba alle raccomandazioni della protezione civile: del resto nei panelny, i vecchi palazzoni sovietici che fanno l’80% delle abitazioni in città, non c’è aria condizionata, scatole di lamiera e cemento esposte al sole, quei finestroni a grandezza parete pensati per catturare tutta la luce che si può nelle gelide giornate invernali. Il fumo si infiltra in appartamenti, uffici, nel metro. 40 gradi, concentrazione di monossido di carbonio 5 volte sopra il normale. E nei prossimi giorni dovrebbe peggiorare. Sulla Moscova non si naviga più, in farmacia scarseggiano ossigeno e respiratori, le autorità ammettono: un terzo in più di morti, ma non forniscono cifre, per l’anagrafe invece i morti sarebbero raddoppiati. E si diffondono leggende macabre: celle frigorifere negli obitori al collasso, e via dicendo. Il fumo dei fuochi avrebbe raggiunto la stratosfera, e là dove gli incendi sono più furiosi, prodotto effetti simili all'eruzione di un vulcano o ai test nucleari.
Fuggono dalla città anche uccelli e animali, dice il Wwf. Emergenza negli aeroporti: 60 voli cancellati o dirottati su altri scali. 52 le vittime.
Il presidente Medvedev visitando un presidio medico invita alla “pazienza”, ma non nega: “Stamattina mi sono svegliato e la situazione era mostruosa. L’aria è irrespirabile, si soffoca”.
Ma l’avanguardia contro il fuoco è nelle periferie. Interi villaggi andati in cenere dove ora gli abitanti senzatetto combattono contro le fiamme al fianco degli uomini della protezione civile – oltre 150mila mobilitati in tutta la Russia, con esercito e genio ferrovieri – o siedono sconsolati a guardare la lotta impari dell’uomo contro la natura ribelle. Tanto impari che Ministero dell’Emergenza chiede una mano ai volontari, contro quel caldo mai visto da 130 anni. La paura però riguarda soprattutto installazioni militari e siti nucleari, ancora minacciati dalle fiamme. Incendi intorno al centro di ricerca nucleare militare di Sarov, vicino Nizhni Novgorod, vi si fabbricano bombe atomiche dai tempi della guerra fredda, una delle mitiche “città segrete” dell’Urss: 500 uomini scavano e abbattono alberi per creare un fossato di protezione di 50 metri. Mille vigili del fuoco sono al lavoro per spegnere le fiamme intorno alla base militare di Alabinsk, non lontano da Mosca. Nessun rischio, dice un portavoce delle forze missilistiche: esplosivi e materiale radioattivo sono già allontanati dai siti.
Qualche rassicurazione sul fronte grano: la Russia potrebbe fare Marcia indietro sul divieto di export annunciato ieri da Putin, e si impegna comunque a rispettare i contratti già firmati, dichiara dichiara Igor Shuvalov, primo vice-premier. La Russia è il terzo esportatore mondiale di grano. Fra i supoi principali clienti ci sono Egitto, Turchia e Siria. I prezzi mondiali del cereale dopo l’impennata dell’altroieri paiono stabilizzarsi – ma ora a preoccuparsi sono i produttori di birra e imprese alimentari legate al frumento, il cui prezzo è salito del 25% l’ultima settimana. La Fao minimizza: non si rischia la crisi alimentare.
Ma il governo Putin deve lottare con le critiche dei cittadini per i ritardi la gestione della crisi. Brutta gaffe per Russia UNita, il partito del premier che domina il Parlamento: sul suo sito si era vantato un blogger svela la truffa: foto ritoccate, fumo finto aggiunto con Photoshop.
Fonte:www.lettera22.it
7 Agosto 2010