Caccia a Kony
Nigrizia.it
È finito il tempo del dialogo: Joseph Kony, leader dei ribelli ugandesi dell’Lra, per l’ennesima volta non si è presentato alla firma degli accordi di pace. I paesi della regione dei grandi laghi hanno perso la pazienza e dato il via ad un’azione militare.
Con l’appoggio dei caschi blu dell’Onu, truppe dell’esercito regolare della Repubblica democratica del Congo hanno iniziato un’operazione militare contro Joseph Kony, capo dei ribelli ugandesi dell’esercito di liberazione del Signore (Lord Resistance Army, Lra). Un'azione decisa già nel giugno scorso, e rimandata fino all'ennesimo tentativo fallito di firmare la pace. Kinshasa ha inviato 200 soldati nella città settentrionale di Dungu, ma sono attesi anche altri 900 militari. Portavoce dell’Onu hanno assicurato che tra i compiti della missione non c’è solo la caccia a Kony, ma anche la sicurezza dei cittadini contro le violenze dei ribelli dell’Lra.
Su Kony e sui suoi generali pende un mandato di cattura della Corte penale internazionale dell’Aja per crimini di guerra, contro l’umanità, stupro di massa, mutilazioni, arruolamento di minori. Da quasi 20 i ribelli dell’Lra imperversano nel nord Uganda, arruolando bambini e bambine a forza tra le file della milizia, saccheggiando e distruggendo villaggi e causando quasi 2 milioni di sfollati.
Kony ed i suoi uomini si rifugiano dal 2004 nelle foreste nord-orientali della RdC, dove già sono attivi altri gruppi ribelli che operano contro Kinshasa. La loro presenza rischia quindi di destabilizzare tutta la regione dei grandi laghi, coinvolgendo anche Repubblica Centrafricana, e Sud Sudan. Un pericolo che RdC, Uganda e Rwanda non vogliono più correre, e che li ha portati a decidere infine per l’intervento armato.
Dopo numerosi rinvii, Joseph Kony avrebbe infine dovuto firmare gli accordi di pace lo scorso fine settimana. I negoziati vanno avanti ormai da quasi due anni, la firma ufficiale era stata annunciata per l’aprile di quest’anno. Per l’ennesima volta, tutto era pronto: Riech Machar, vice-presidente del Sud Sudan, paese che guida la mediazione tra Kony e il governo del presidente ugandese Museveni, mediatore del tavolo con Kony, era già arrivato al confine con la RdC, ma né i mediatori né le truppe Onu a sostegno della delegazione sono stati in grado di localizzare Kony.
Fonte: Nigrizia.it
9 settembre 2008