Brescia, Diritti per tutti: “Otto immigrati portati al Cie e 4 alle frontiere”
Redattore Sociale
Il presidente dell’associazione Gobbi: “Operazione che ha alzato la tensione mettendo a repentaglio la vita dei sei ragazzi sulla gru”. E il prefetto nega il tavolo di trattativa: “Nessun permesso di soggiorno concesso fuori dalle leggi”.
MILANO – “Otto immigrati fermati ieri durante lo sgombero del presidio di Brescia sono stati trasferiti nei Centri di identificazione ed espulsione, mentre altri quattro, a quanto ci risulta, sono stati accompagnati alle frontiere”, è la denuncia di Umberto Gobbi, presidente dell'associazione Diritti per tutti. “Quella di ieri -ha aggiunto Gobbi- è stata un'operazione che ha alzato la tensione mettendo a repentaglio la vita dei sei ragazzi sulla gru”.
“Siamo in cinque, qui al Cie di Torino -racconta Samir, immigrato tunisino, ai microfoni di “Radio onda d'urto”-. Ci hanno fermato e portato via con la forza anche se avevamo le ricevute della domanda di regolarizzazione”. Secondo quanto riferito dall'associazione Diritti per tutti quattro immigrati sarebbero stati trasferiti nel Cie di corso Brunelleschi a Torino e altri quattro nel cento di via Corelli a Milano.
La situazione, sotto la gru di via san Faustino resta tesa. Questa mattina i sei immigrati che da sabato 30 ottobre occupano la gru del cantiere del metrobus hanno annunciato per oggi lo sciopero della fame. Inutilmente, nella mattinata di oggi, i pompieri hanno tentato di convincerli per l'ennesima volta a dare l'ok al posizionamento della rete di protezione. Continua intanto il braccio di ferro con le istituzioni: i migranti chiedono un incontro con il ministero dell'Interno, l'autorizzazione al presidio permanente e garanzia di non subire ritorsioni quando scenderanno dalla gru. Ferma la replica del prefetto Livia Narcisa Brassesco Pace: “Nessun tavolo di trattativa, nessun permesso di soggiorno sarà concesso fuori dalle leggi italiane”.
Fonte: Redattore Sociale
9 novembre 2010