Bombe a grappolo su un parco giochi
NEAR EAST NEWS AGENCY
L’accusa dei gruppi anti-Assad: l’aviazione governativa ha ucciso dieci bambini. Le opposizioni occupano un’altra base militare. La Russia contro l’Europa.
Bombe a grappolo su un parco giochi per bambini: è la terribile accusa mossa contro il regime siriano di Bashar al-Assad. Secondo fonti dell’opposizione, un Mig governativo ha sganciato ieri una bomba a grappolo nel villaggio di Deir Al-Asafir, ad Est di Damasco, uccidendo dieci bambini.
L’aggressione giunge dopo che ieri gruppi di ribelli hanno occupato una base militare nel villaggio. Video postati su internet mostrano i residui della bomba e i corpi di due ragazzine. Un testimone ha raccontato alla Reuters di aver trovato almeno 70 ordigni a Deir Al-Asafir: “Le vittime hanno tutte meno di 15 anni”, ha detto Abu Kassem, attivista del villaggio.
Da tempo Damasco è accusato di utilizzare contro le opposizioni bombe a grappolo, considerate illegali dal diritto internazionale. Il mese scorso, un video di Huma Rights Watch mostrava i resti di bombe a grappolo, sganciate dall’esercito di Assad, provocando la reazione di Damasco che ha subito negato le accuse.
Una reazione all’occupazione di una base dell’aviazione militare da parte dei ribelli. Ieri gruppi di opposizione sono entrati nella base di Deir Al-Asafir, villaggio teatro di continui scontri in questi mesi di guerra civile. In un video amatoriale, si vede un gruppo di ribelli all’interno della base, accanto a due elicotteri distrutti: “Un brutto colpo per il morale del regime perché ci stiamo avvicinando al cuore di Damasco”, ha commentato Rami Abdul-Rahman, direttore dell’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani.
Giovedì era stata la volta di un’altra base militare occupata nella provincia di Deir al-Zor, al confine con l’Iraq. Azioni di tale portata mostrano il rafforzamento militare dei gruppi armati di opposizione, in particolare a Nord e a Est del Paese, anche intorno alla capitale Damasco.
All’estero, intanto, proseguono gli scontri a livello diplomatico sul caso siriano. Dopo che la NATO ha annunciato il dispiegamento di missili Patriot alla frontiera tra Turchia e Siria, il primo ministro russo Medvedev punta il dito contro i Paesi europei che hanno riconosciuto i leader delle opposizioni come rappresentanti legittimi del popolo siriano.
In un’intervista all’agenzia AFP, Medvedev ha definito “inaccettabile dal punto di vista del diritto internazionale” la decisione di Gran Bretagna, Italia, Francia, Unione Europea, Turchia e Paesi del Golfo, di riconoscere la neonata Coalizione Nazionale siriana come unico rappresentante legittimo del Paese all’estero.
“Lasciamo il popolo siriano decidere da solo sul destino di Assad e del suo regime – ha proseguito il premier russo – È preferibile che le forze di opposizione arrivino al potere in maniera legale e non grazie al rifornimento di armi da parte di altri Paesi”.
Fonte: http://nena-news.globalist.it
26 novembre 2012