Bombe a grappolo al bando a Dublino accordo sul trattato
Repubblica.it
Il sì arriva da 109 paesi riuniti a Dublino per la Conferenza internazionale. Assenti Usa, Cina, Russia. Il via libera dal premier Gordon Brown. Anche l’aula di palazzo Madama approva all’unanimità un analogo ordine del giorno.
DUBLINO – E' il certificato di morte per le cluster bomb, le micidiali bombe a grappolo utilizzate negli ultimi anni nei conflitti in Medio Oriente. Anche il Papa negli ultimi giorni si era appellato al mondo per la messa al bando degli ordigni. Il trattato è stato firmato oggi a Dublino dove fino al 30 maggio sono riunite le delegazioni di 109 paesi per la Conferenza internazionale. Assenti alcuni tra i maggiori "consumatori" e "produttori" di cluster bomb come Stati Uniti, Israele, India, Pakistan, India, Russia e Cina. Che adesso però sono una minoranza contro il resto del mondo, capofila l'Europa.
"Il testo ha avuto l'assenso di tutti i delegati" ha detto la portavoce del ministero degli Esteri irlandese. Dopo dieci giorni di dibattito allo stadio Croke Park nella capitale irlandese, i diplomatici hanno concordato nella forma e nella sostanza il patto che impegnerà i firmatari a cessare definitivamente l'uso, la produzione, la vendita e l'immagazzinaggio delle 'cluster bomb', ordigni micidiali che prima dell'impatto al suolo disseminano sul terreno migliaia di piccole bombe in grado di espondere anche a distanza di anni, spesso tra le mani di bambini incuriositi da quegli oggetti colorati e accattivanti. Sono migliaia nel mondo i piccoli mutilati proprio per aver giocato con frammenti di cluster bomb.
Il patto impegna anche a provvedere all'assistenza delle vittime e alla bonifica delle aree interessate.
Nel pomeriggio il premier britannico Gordon Brown aveva confermato a Londra le anticipazioni di alcuni giornali in base alle quali il suo paese avrebbe unilateralmente messo fuori uso tutti i tipi di 'cluster bomb' in dotazione alle forze armate del Regno Unito.
Un annuncio che ha sortito l'effetto desiderato: sbloccare la trattativa a Dublino.
Nelle stesse ore anche l'Italia faceva il suo piccolo grande passo per la messa al bando delle cluster bomb. Una settimana fa il ministro ombra della Difesa del Pd, Roberta Pinotti, aveva presentato al Senato una mozione che "impegna il governo ad assumere, nell'ambito della Conferenza internazionale ad hoc che si sta tenendo a Dublino fino al 30 maggio, una netta posizione dell'Italia in favore della messa al bando delle cluster bomb". La mozione era stata sottoscritta da altri 73 senatori del Pd tra i quali la presidente del gruppo Anna Finocchiaro e i due vicepresidenti Luigi Zanda e Nicola Latorre, Silvana Amati. Avevano aderito anche esponenti del Pdl e il presidente del Senato Renato Schifani. Proprio oggi, poche ore prima dell'annuncio da Dublino, palazzo Madama ha approvato all'unanimità l'ordine del giorno.
Molto soddisfatto Schifani "per la tempestività con la quale il Senato ha approfondito e offerto il proprio contributo alla comunità internazionale, e con autentico spirito di servizio, su una questione tanto importante quale l'utilizzo delle cosiddette bombe a grappolo".
Fonte: Repubblica.it
28 maggio 2008