Bombardare la Libia: decisione insensata, inutile e inconcludente
La redazione
Flavio Lotti: “L’Italia deve aiutare il popolo libico a liberarsi dalla doppia morsa di Gheddafi e della guerra. Perché non attivare subito la missione europea EUFOR Libia?”
La decisione dell’Italia di partecipare attivamente ai bombardamenti in Libia è insensata, inutile e inconcludente.
Se è vero che ci sono già dodici paesi che bombardano la Libia, che senso ha che lo faccia anche l’Italia? Qual è il valore militare aggiunto di questa decisione? E poi: bombardare chi? Bombardare cosa? Di quali obiettivi mirati stiamo parlando?
40 giorni di bombardamenti non hanno impedito l’assedio e il massacro di Misurata. Quanto tempo deve passare ancora prima che il mondo decida di cambiare strategia? Dov’è finita la coerenza con la risoluzione dell’Onu 1973 che al primo punto chiede a tutti di operare per “raggiungere l’immediato cessate il fuoco e la fine di tutte le violenze e gli attacchi contro i civili”? Perché si continua a parlare solo di guerra e non si discute di alcuna iniziativa politica?
E’ mai possibile che la domanda di libertà del popolo libico debba essere affidata alle bombe? Possibile che non ci sia altro da fare?
Invece di partecipare ai bombardamenti, l’Italia dovrebbe mettere in campo una grande iniziativa diplomatica con tre obiettivi prioritari: fermare l’escalation della violenza per fermare la strage di civili, puntare a una tregua che consenta di portare aiuto immediato alla popolazione di Misurata e poi raggiungere il cessate il fuoco. Questo è il tempo di chiudere con i bombardamenti e inviare una vera e propria missione dell’Onu sotto la guida diretta del Segretario Generale in grado di proteggere realmente i civili. Perché non si è ancora attivata la missione europea EUFOR Libia?
Prigionieri di Gheddafi e della guerra. L’Italia deve aiutare il popolo libico a liberarsi da questa doppia morsa. Non c’è obiettivo più importante. Per questo l’Italia dovrebbe diventare il crocevia dell’impegno europeo e internazionale per la pace e la sicurezza umana nel Mediterraneo. Ma per ottenere questo risultato servono credibilità, coraggio e lungimiranza. Doti più rare della pace che nessuno riesce più a invocare. Per il popolo libico la Pasqua è ancora lontana. Questo è il tempo lungo della Passione.
Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace
Perugia, 27 aprile 2011