Berlusconi: "Giulietti non gradito"


Stefano Corradino


Le agenzie stampa di ieri sera battono la notizia alle ore 21:40: “Giuseppe Giulietti è persona non gradita alla presidenza della Commissione Vigilanza”. Il latore della nuova proscrizione è ancora una volta il presidente del Consiglio. Repetita iuvant?


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Berlusconi: "Giulietti non gradito"

Vi ricordate i conduttori non graditi? Erano i tempi dell’editto bulgaro. Biagi, Santoro e Luttazzi. Conduttori avversati  che, evidentemente, disturbavano il manovratore… Ora questo inusuale indice di “non gradimento” si estende agli esponenti politici. Le agenzie stampa di ieri sera battono la notizia alle ore 21:40: “Giuseppe Giulietti è persona non gradita alla presidenza della Commissione Vigilanza”. Il latore della nuova proscrizione è ancora una volta il presidente del Consiglio. Repetita iuvant?

Fino ad oggi Silvio Berlusconi non si era scomodato ad intervenire direttamente ed aveva lasciato i vari Bonaiuti, Bocchino, Capezzone parlare a suo nome per esprimere il diniego al candidato presentato dall’opposizione. Ma si vede che al premier quel nome, anche solo a sentirlo aleggiare gli provoca strane convulsioni. Dispiace allo stesso Giulietti che si dice molto addolorato: “ero convinto che sotto sotto il presidente mi volesse bene…”

Commissione di Vigilanza. Un organo con uno strano destino.  Da dieci anni, un patto istituzionale, o quantomeno un gentlemen agreement vuole che il presidente sia scelto autonomamente dall’opposizione, senza interferenze da parte dei partiti di maggioranza. Così è stato fino ad oggi. Anche quando i bocconi da mandare giù erano piuttosto indigesti. Ad un tratto la prassi cambia. E in nome di una singolare imputazione ("l’Italia dei Valori non è una forza democratica") si pone un veto nei confronti del candidato espresso dall’opposizione: Leoluca Orlando. Oggi il coup de theatre: un candidato mai candidato, diventa persona non gradita. Nella riunione dei capigruppo infatti, Silvio Berlusconi afferma perentoriamente che Giuseppe Giulietti è fuori dalla rosa dei possibili candidati.
Non per difesa d’ufficio ma ci corre l’obbligo di ricordare al premier alcuni “trascurabili” dettagli…: Giulietti non è mai stato candidato da nessuno come presidente della Commissione Vigilanza (con un certo rammarico della nostra redazione). Non è un componente della Vigilanza ma nominato come membro in altra Commissione. Non è il presidente del Consiglio a dover esprimere un gradimento per l’indicazione di una carica che spetta all’opposizione.

Farsa o tragedia? Di sicuro il presidente del Consiglio ha un modo tutto suo per recepire le accorate preoccupazioni del presidente della Repubblica e quelle del presidente della Camera quando richiamano alla necessità di superare il grave stallo derivante da una commissione parlamentare che viaggia a suon di fumate nere. Impedendo la nomina di un presidente, e il conseguente iter di nomina di un nuovo consiglio di amministrazione della Rai.

Ma forse la nostra è la solita elucubrazione distorta, la consueta manipolazione del pensiero propria della stampa bolscevica. E questa mattina Berlusconi smentirà, come da manuale…
Ma se non lo farà qualcuno, batterà un colpo?

Fonte: Articolo21

8 ottobre 2008

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