Bagno di sangue nello Yemen


L'Osservatore Romano


Mentre otto milioni di bambini non hanno accesso alle cure sanitarie.


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Nuovo bagno di sangue nello Yemen. Almeno 28 ribelli huthi e dodici soldati yemeniti sono morti in violenti scontri nella provincia meridionale di Shabwa nel corso di un’offensiva delle truppe governative. Gli scontri sono iniziati quando le forze leali al presidente, Abd Rabbo Mansour Hadi, hanno attaccato i ribelli nel distretto di Bayhan al confine tra le provincie di Shabwa e Marib. Bayhan è l’unica area di Shabwa ancora controllata dagli huthi.

Le truppe governative, grazie al sostegno della coalizione guidata dall’Arabia Saudita, sono riuscite a espellere i ribelli huthi da cinque province. Ma gli huthi continuano a controllare la capitale Sana’a dal 2014 e molte regioni a nord.

E intanto, la situazione umanitaria nel paese continua a peggiorare. Otto milioni di bambini non hanno accesso alle cure sanitarie. La denuncia è contenuta in un nuovo rapporto di un’organizzazione internazionale secondo la quale il tasso di mortalità infantile in Yemen è in aumento: almeno 1219 bambini sono morti come risultato diretto dei combattimenti, ma a essi se ne aggiungono diecimila che hanno perso la vita per cause indirette legate al conflitto, come la cronica mancanza di forniture mediche e di personale. Il sistema sanitario è al collasso: più di 270 strutture sanitarie sono state danneggiate a causa della guerra e più della metà delle 3500 strutture sanitarie sono attualmente chiuse.

Fonte: www.osservatoreromano.va/it

28 dicembre 2016

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