Rachel, uccisa due volte
Ora l’esercito è assolto. La colpevole è proprio Rachel che con il suo coraggio osò sovrastare e “schiacciare” l’operazione «umanitaria» dei bulldozer di Tel Aviv.
Ora l’esercito è assolto. La colpevole è proprio Rachel che con il suo coraggio osò sovrastare e “schiacciare” l’operazione «umanitaria» dei bulldozer di Tel Aviv.
Amnesty International: un’altra vittima in carcere a Misurata «e il Cnt fa finta di nulla». Barnous Bous’a, simbolo dei nuovi detenuti libici. Milizie sempre a caccia dei tawargha.
Interviste allo storico italiano. “L’autonomia armata dell’Est getta il Paese, già diviso dalle fazioni che hanno deposto Gheddafi, nel caos a tre mesi dal voto di giugno. Per l’Onu i diritti umani sono violati. Interessi italiani a rischio”
I media internazionali tacciono ma Medici senza Frontiere, Amnesty international e Onu denunciano abusi di ogni tipo. Sotto accusa la prigione di Misurata. Sospetti gheddafiani sono morti dopo essere stati sottoposti a tortura nelle ultime settimane.
Sul teatro di morte in Libia aleggia il silenzio assordante dell’Occidente, colto e raffinato. Tacciono per mestiere i governi che hanno promosso l’avventura bellica della Nato, pronti a ripararsi dietro l’ennesima formuletta «aprire un’inchiesta».
Dopo le dichiarazioni del Cnt, si ricordano i tanti tentativi precedenti. Due memorabili: l’affare di Ustica e i raid Usa dell’aprile ’86. E Bob Woodward denunciava le veline della Casa bianca.
Unità speciali tentano di prendere il controllo dei valichi al confine con la Serbia, la popolazione serba scende in strada contro i militari kosovaro-albanesi. Blocchi stradali, sparatorie. E vittime.
Ad Angelo Del Boca, esperto di Libia e storico del colonialismo italiano, abbiamo rivolto alcune domande sul precipitare della crisi in in Libia.
È morto in battaglia il tenente Alessandro Romani, incursore italiano delle forze speciali che combattono di nascosto in Afghanistan una guerra persa, inutile e controproducente.
Ancora scontri in Terra Santa: Israele sta erigendo il terzo muro al confine con l’Egitto senza avere ancora spento la protesta palestinese.
Alla fine ha avuto ragione Petr Uhl, l’ex protagonista della Primavera di Praga e portavoce di Charta 77 che ci raccontava a Praga che ormai c’era una sola speranza: "Obama deve dire no, e lo dirà, non è un cowboy come Bush". E Barack Obama ha rinunciato al sistema antimissile.
Parla Jan Neoral, sindaco di Trokavec nei colli Brdy, lì a 60 km da Praga verrà edificato il Radar di Bush: “Abbiamo fondato una lega di 37 comuni contrari. Così rilanciano solo la guerra fredda distruggendo il territorio”.