Una tragedia che strappa la quotidianità
Norcia, Amatrice, L’Aquila…pensate a quei borghi che sono il patrimonio di un’Italia bellissima e fragilissima.
Norcia, Amatrice, L’Aquila…pensate a quei borghi che sono il patrimonio di un’Italia bellissima e fragilissima.
Bruxelles sotto attacco. Nella città sede dell’Unione Europea e della Nato si contano oggi altre vittime innocenti. Dobbiamo interrogarci sulle vere cause di una guerra che dura da molti anni.
Per la prima volta dopo tredici anni, Erdogan ha frenato quella che sembrava un’inarrestabile corsa verso il sultanato.
Non c’erano notizie ormai da tre anni, ma mamma Giusi sentiva, come lo sanno sentire solo le madri, che Giovanni era vivo.
Greta e Vanessa sono tornate in Italia. E adesso, sicuramente, si scateneranno le polemiche sull’ipotesi del pagamento di un riscatto. Ma quel che conta è che ora sono libere!
L’informazione è ancora vittima della guerra. La quarta vittima, Kornelyus, corrispondente di Rossiya 24, è morto come Andrea Rocchelli e più o meno nello stesso posto.
Si chiamava Nasib Karnaf, aveva solo 23 anni. Gheddafi lo aveva drammaticamente predetto: “Dopo di me sarà il caos”. Ma forse neppure l’ex raìs poteva immaginare a che livello di violenza sarebbe sprofondato il suo Paese.
Andrea Rocchelli, fotoreporter piacentino, è la decima vittima italiana al fronte. Aveva solo trent’anni, era tra i fondatori del collettivo Cesura.it. Sono già 43 quest’anno le vittime fra i cronisti, la terza in Ucraina. Colpevoli soltanto di raccontare.
Anja Niedringhaus aveva 49 anni e faceva fotografie da quando ne aveva 17. Sono trentotto giornalisti ammazzati dall’inizio del conflitto: quattro solo quest’anno.
Era inimmaginabile pensare che Putin potesse rinunciare così facilmente all’Ucraina. Un territorio che spesso s’interseca con quello russo e dove ci sono tanti interessi economici e strategici.
E’ finita come tutte le rivoluzioni. Con la folla che abbatte i simboli del potere (la statua di Lenin) e si appropria “festante” dei luoghi, generalmente fastosi, dell’ultimo che lo deteneva.
Il nuovo anno è appena iniziato e già si contano le prime vittime fra i reporter in Iraq e in Pakistan. Almeno dodici i reporter attualmente rapiti in Siria.