Qualcosa di nuovo sul fronte…
Il processo di pace langue (ormai da anni, a dire il vero), l’impasse è totale, ma ci sono parole, in questi giorni, che potrebbero cambiare il panorama in Medio Oriente.
Il processo di pace langue (ormai da anni, a dire il vero), l’impasse è totale, ma ci sono parole, in questi giorni, che potrebbero cambiare il panorama in Medio Oriente.
Saggio sul movimento radicale palestinese, sull’ultimo numero della rivista francese di geopolitica Outreterre.
Il Quartetto prende posizione sull’ultima fase del conflitto israelo-palestinese. E non lo faceva da tempo. "Costruire ponti, non muri", la frase l’aveva pronunciata papa Giovanni Paolo II.
Quattro aule, una saletta professori, e tutto fatto di copertoni e argilla. Per i bambini beduini della tribù Jahalin, a pochi chilometri da Gerusalemme.
Viaggio nei confini di Terrasanta, come gli angeli di Wenders. "Da Gerusalemme a Sebastya, e ritorno, la sindrome dei confini è, però, ineludibile. Terra che diventa zona, definita da fredde lettere dell’alfabetico".
Ieri è stato arrestato dagli israeliani per alcune ore uno dei leader storici di Fatah a Gerusalemme, Hatem Abdel Qader, ex ministro per gli affari di Gerusalemme del governo Fayyad.
Scompare la "catastrofe" palestinese dai libri di testo in Israele destinati alla minoranza araba. E una diatriba letteraria scoppia proprio sulla memoria storica.
Una parola controversa, significati diversi, ma sia il movimento islamista sia il nuovo presidente americano l’hanno usata. E la sua comparsa è uno degli elementi importanti in questa singolare fase del Medio Oriente.
Il Palestinian Literature Festival è stato bloccato dalle autorità israeliane. Non s’ha da fare, ma il console britannico ha invitato tutti a casa sua, al British Council.
Ratzinger va a Betlemme e fa politica. Sì allo stato palestinese, prego perché venga tolto l’embargo a Gaza, i muri vengono facilmente costruiti, ma non durano per sempre.
Ratzinger va a Betlemme e fa politica. Sì allo stato palestinese, prego perché venga tolto l’embargo a Gaza, i muri vengono facilmente costruiti, ma non durano per sempre.
Benedetto XVI descrive la durezza di una città come Gerusalemme: "Ebrei, musulmani e cristiani, allo stesso modo, chiamano questa città la propria casa spirituale. Ma quanto bisogna fare per trasformarla veramente in una “città della pace” per tutti i popoli, dove tutti possano venire in pellegrinaggio in cerca di Dio, e poter sentire la sua voce”.