MICHELE GIORGIO, IL MANIFESTO


Le donne saudite guidano la protesta

La monarchia di Riyadh teme il raduno al femminile del 17 giugno, quando le suddite scenderanno in piazza e si metteranno al volante per chiedere diritti. A partire dalla patente di guida. Dopo l’arresto, costretta all’abiura Manal Sharif, la leader della mobilitazione.

Yemen: l’era Saleh ai titoli di coda

“Ali Abdallah Saleh ha negato di voler dare al più presto le dimissioni e ha lanciato accuse durissime all’opposizione, ma i suoi giorni sulla poltrona di presidente dello Yemen sembrano essere (finalmente) contati”.

Egitto, centinaia i desaparecidos

“In carcere ci sono ancora tra 400 e 500 egiziani arrestati dalla polizia e dall’esercito durante i 18 giorni della rivoluzione contro Mubarak. Di loro si sa molto poco. Ma di altri 40-50 non sappiamo nulla, sono spariti, nessuno li ha più visti dai giorni delle manifestazioni”.

Il regime e la piazza

Gli agenti del regime ci stanno provando in tutti i modi a rovinare l’immagine di un paese ospitale e generoso. L’Egitto vero è quello dei due milioni di persone che si sono radunate in piazza Tahrir per reclamare «libertà, democrazia, lavoro».

“Siamo a una svolta senza precedenti”

Oggi quel potere scricchiola, non appare più invincibile. Per la prima volta in trent’anni il popolo egiziano vede la luce alla fine del tunnel. Aswani sente che il crollo del regime di Hosni Mubarak è più vicino. Intervista a Alaa Aswani.

Bloccata la nave degli ebrei

Al ministero degli esteri israeliano che ha accusato i pacifisti di aver attuato una «provocazione» e «di versare benzina sul fuoco dell’odio verso Israele nel mondo», ha risposto Reuven Moskovitz. «Vero eroe è colui che cerca di trasformare un nemico in un amico».

La moratoria dei negoziati

Fine del congelamento della costruzione di colonie nei Territori occupati. I settler esultano mentre i colloqui mediati dagli Usa vanno verso l’inevitabile fallimento.

L’asso di Netanyahu: colonie al rallentatore

A Sharm el Sheikh oggi riparte il dialogo tra israeliani e Anp. Tel Aviv vuole continuare a costruire nei «blocchi», interrompendo la sospensione, che scade il 26 settembre.