A Tunisi attacco contro la rivoluzione alla vigilia del Social Forum
La rivoluzione tunisina è entrata nel mirino dello Stato islamico. La grande pressione sulla Tunisia arriva dalla Libia e non solo per le ondate di profughi.
La rivoluzione tunisina è entrata nel mirino dello Stato islamico. La grande pressione sulla Tunisia arriva dalla Libia e non solo per le ondate di profughi.
Nove aprile 2003, dieci anni fa cadeva Baghdad. Molti l’hanno chiamata liberazione e l’hanno documentata con l’abbattimento della statua di Saddam in piazza Firdaus (paradiso).
La rivoluzione è tornata nelle piazze della Tunisia contro il nuovo potere islamista. Lo choc provocato dal barbaro assassinio di Chokri Belaid, uno dei leader dell’opposizione laica e democratica, ha fatto saltare il suo precario equilibrio.
Nonostante la rivoluzione dei gelsomini, i giovani tunisini continuano ad affollare le coste e a imbarcarsi sulle “carrette della speranza”. La nuova dignità, la libertà riacquistata e democrazia non riescono a sconfiggere la precarietà e la povertà generata dalla crisi economica.
Certamente non per noi. L’insabbiamento dell’inchiesta ha rappresentato uno dei «successi» della coppia Berlusconi-Bush junior…
Le rivelazioni di Wikileaks hanno un merito, quello di aver risvegliato l’attenzione su quanto successo a Baghdad il 4 marzo del 2005, quando fu ucciso Nicola Calipari, l’eroe dimenticato.
“Una squadra segreta di assassini”, 12 soldati a processo. Uccidevano per sport, per gioco, in Iraq come in Afghanistan.
Gli iracheni festeggeranno la partenza delle truppe di occupazione, come hanno già celebrato alla fine di giugno il ritiro dei soldati dalle città, ma c’è poco da festeggiare.
Giuliana Sgrena ricorda: Sono passati sei anni da quando avevamo visto le nuvole bianche illuminare il cielo di Falluja, la città più martoriata e distrutta dell’Iraq…