Rispetto e dignità. Ora!
Il simbolo di questo otto marzo dovrebbe essere rappresentato dalle milioni di donne nel mondo scese recentemente in piazza il 14 febbraio per dire basta alla violenza contro le donne.
Il simbolo di questo otto marzo dovrebbe essere rappresentato dalle milioni di donne nel mondo scese recentemente in piazza il 14 febbraio per dire basta alla violenza contro le donne.
In Birmania il numero dei prigionieri politici non è mutato. Domani 8 dicembre a Brussel si riunirà il Consiglio dei Ministri degli esteri della UE.
Ancora una volta la sfida serve a verificare la serietà delle parole delle istituzioni internazionali e dei governi. E’ noto che l’arresto della San Suu kyi serve a isolare e zittire la leader, come tutta l’opposizione ormai in carcere, in vista delle elezioni del 2010 e a verificare se le istituzioni internazionali sono tigri di carta o meno.
La vicenda di San Suu Kyi prosegue. E’ arrivato il momento di chiedere non più solo dichiarazioni di condanna, ma impegni concreti urgenti delle istituzioni italiane, europee ed internazionali per la liberazione immediata della leader birmana.
E’ di questi giorni l’allarmante notizia che Aung San Suun Kyi, tenace e coraggiosa eroina birmana, premio Nobel per la Pace, agli arresti domiciliari ormai dal 30 maggio 2003, che complessivamente dal 1988 ha passato oltre 13 anni privata della sua libertà è di nuovo gravemente malata, debole, malnutrita e disidratata.
Com’è noto le elezioni birmane del 2010 si terranno sulla base di una costituzione "farsa" che ratificherà il potere dei militari anche per il futuro…
Le potenti immagini della pacifica rivolta dei monaci birmani iniziata il 26 settembre 2007 hanno inondato gli schermi delle televisioni del mondo e i giornali. Adesso cosa accade?
Un’ecatombe. Si temono più di cinquantamila morti. Un paese in ginocchio. Centinaia di migliaia di persone sono rimaste senza tetto, senza acqua, senza cibo e senza prospettive.