Giornata della memoria: il messaggio di Amnesty
Leggi la dichiarazione di Christine Weise, presidente di Amnesty International Italia, rilasciata oggi, in occasione della 68ma Giornata della memoria.
Leggi la dichiarazione di Christine Weise, presidente di Amnesty International Italia, rilasciata oggi, in occasione della 68ma Giornata della memoria.
Lo denuncia un rapporto di Amnesty International, diffuso alla vigilia della Giornata internazionale degli scomparsi, che si celebra ogni anno il 30 agosto
Amnesty International ha dichiarato oggi che le notizie provenienti dalla Siria, relative a omicidi deliberati e illegali commessi dalle forze governative e dai gruppi dell’opposizione armata, rendono imperativa la necessità che tutte le parti coinvolte nel conflitto rispettino il diritto internazionale umanitario.
Il nuovo rapporto di Amnesty International mette in evidenza come “La repressione e la violenza di stato sono destinate a continuare a flagellare il Medio Oriente e l’Africa del Nord anche nel 2012, se i governi e le potenze internazionali non cambieranno strategie politiche”.
In un nuovo rapporto, Amnesty International rivela un quadro di percosse e maltrattamenti nei confronti di soldati dell’esercito di Gheddafi, presunti lealisti e sospetti mercenari nella Libia occidentale.
Quando Amnesty International venne fondata nel 1961, i paesi che avevano abolito la pena di morte per tutti i reati erano solo nove e il tema era scarsamente considerato dal punto di vista dei diritti umani. Cinquant’anni dopo, l’azione di Amnesty International verso questo obiettivo continua.
In un nuovo rapporto sulla Siria, diffuso ieri, Amnesty International ha dichiarato che i metodi brutali usati nelle devastanti operazioni di sicurezza a Tell Kalakh possono costituire crimini contro l’umanità.
Cinquant’anni di campagne per liberare i prigionieri di coscienza, abolire la pena di morte, porre fine alla violenza contro le donne, contrastare impunità e discriminazione, garantire il diritto all’alloggio, alla salute e all’istruzione, riaffermare i diritti umani di migranti, richiedenti asilo e rifugiati. Ecco i principali appuntamenti.
Il Comitato del Nobel ha confermato che 19 paesi hanno declinato l’invito ad assistere alla cerimonia per il conferimento del premio per la pace, assegnato quest’anno a Liu Xiaobo.
Il 5 novembre Oleg Kashin del quotidiano Kommersant è stato aggredito davanti alla sua abitazione ed è ricoverato in coma farmacologico per via delle gravi ferite riportate.
Subito dopo l’assegnazione del premio Nobel, Amnesty International ha chiesto alle autorità cinesi di rilasciare tutti i prigionieri di coscienza.
In un nuovo rapporto Amnesty International ha affermato che la situazione dei diritti umani in Libia risente dell’assenza di riforme, nonostante il paese intenda giocare un ruolo di maggior rilievo sul piano internazionale.