Buon anno Gaza
Con l’ultima vittima civile, si chiude un anno drammatico per la Striscia: 59 palestinesi uccisi, 24 di loro civili.
Con l’ultima vittima civile, si chiude un anno drammatico per la Striscia: 59 palestinesi uccisi, 24 di loro civili.
Con l’ultima vittima civile, si chiude un anno drammatico per la Striscia: 59 palestinesi uccisi, 24 di loro civili.
Vittorio Arrigoni alla vigilia degli ennesimi colloqui tra israeliani e palestinesi è andato “a tastare il polso dell’uomo della strada di Gaza”.
Secondo un recente rapporto del Palestinian Medical Relief Society il 52% dei bambini di Gaza sono anemici, e soffrono di gravi carenze nutrizionali. Anche il dato sulle malattie respiratorie è preoccupante.
"No Arabi No Terrorismo", "Non c’è pace di fianco agli Arabi", "La Nazione si fa con il trasferimento (di 1 milione di arabi fuori da Israele)", "Hebron sempre e per sempre", "Sradicare le colonie divide la nazione". Questi alcuni slogan resi musica dal gruppo israeliano the Hadag Nahash.
Vittorio Arrigoni scrive: "Si dice che la verità è la prima a morire durante una guerra. C’è qualcuno in via Solferino che si cimenta nella profanazione del suo cadavere. Restiamo umani".
A Gaza solo i morti hanno visto la fine della guerra. Per i vivi non c’è tregua che tenga alla battaglia quotidiana per la sopravvivenza. Senza più acqua, senza più gas, senza più corrente elettrica, senza più pane e latte per nutrire i propri figli.
Reportage da Gaza City di Vittorio Arrigoni: "A Gaza è in corso una catastrofe umanitaria innaturale perpetrata da Israele ai danni di un popolo che vorrebbe ridotto alla più completa miseria, sottomissione".