Siria: la guerra è vicina
Al telefono Obama e Putin tentano di ricucire ma nessuno è interessato alla pacificazione. Bombe turche sui kurdi, jet sauditi al confine.
Al telefono Obama e Putin tentano di ricucire ma nessuno è interessato alla pacificazione. Bombe turche sui kurdi, jet sauditi al confine.
Da tre giorni non si hanno notizie dei civili intrappollati nel sotterraneo di una casa della città turca assediata dall’esercito.
25 palestinesi uccisi dall’inizio dell’anno nei Territori Occupati. Iniziata la costruzione del muro a Cremisan.
Il mondo finge di non vedere che la violenza nei Territori non è civile e estemporanea, ma di Stato e radicata.
Quattro palestinesi morti a causa del freddo che aggrava le conseguenze dell’attacco israeliano della scorsa estate e della mancata ricostruzione. L’Egitto annulla la decisione di riaprire il valico di Rafah, Hamas e Fatah si accusano a vicenda.
L’annuncio del segretario generale Onu Ban Ki-moon: tra tre mesi Ramallah potrà presentare accuse contro Israele. I timori di Washington e Tel Aviv. Netanyahu punisce Abbas e blocca il trasferimento delle tasse.
Sono la causa del disastro iracheno, ora gli Stati Uniti e i paesi alleati si uniscono contro l’avanzata jihadista. Nelle prossime settimane si decideranno le modalità di azione, probabilmente si va verso i raid congiunti.
Il decalogo di Hamas: “Sì all’accordo ma a queste condizioni”. Abbas propone una forza dell’ANP al confine con l’Egitto. Bibi e Al-Sisi scaricano Kerry.
Battaglia nella raffineria di Baiji. Il Kurdistan vende il primo cargo di greggio a Israele. Obama e il leader religioso sciita “invitano” il premier a farsi da parte.
L’esercito avrebbe respinto l’attacco, ma l’Isil avanza. Usa: “Nessun accordo militare con Teheran”. Si muove la Turchia, preoccupata per i propri interessi interni, business e sicurezza. Maliki accusa Riyadh di aver finanziato l’Isil.
La storia del villaggio palestinese a Nord della Galilea: i rifugiati “ritornati” minacciati dal nuovo ordine di evacuazione emesso dalle autorità israeliane. Ma non cedono: “Resteremo”.