Proteste in Sudan
Dal 23 settembre massicce proteste a Khartoum, Wad Medani, El Obeid, Kosti, Nyala, Port Sudan che ricordano quelle avvenute recentemente in altri paesi del Nord Africa e del Medio Oriente.
Dal 23 settembre massicce proteste a Khartoum, Wad Medani, El Obeid, Kosti, Nyala, Port Sudan che ricordano quelle avvenute recentemente in altri paesi del Nord Africa e del Medio Oriente.
Continui scontri tra gruppi ribelli e governo centrale accusato di favorire esclusivamente le comunità di origine araba e di marginalizzare gli altri gruppi etnici che vivono nella regione.
I giovani da ormai 4 settimane scendono in piazza a Khartoum, insieme ad altri gruppi sociali, compresi i fedeli di alcune importanti moschee. Il regime risponde con ondate di arresti e l’uso della forza
I giovani da ormai 4 settimane scendono in piazza a Khartoum, insieme ad altri gruppi sociali, compresi i fedeli di alcune importanti moschee. Il regime risponde con ondate di arresti e l’uso della forza
L’abbandono del lavoro nei campi durante la stagione delle piogge appena conclusa e gli scontri sempre più intensi stanno aggravando l’emergenza umanitaria in Kordofan meridionale.
Il Comitato sudanese per il Supporto dei prigionieri politici e i detenuti in Sudan ed il Movimento Popolare per la Liberazione del Sudan del Nord (SPLM-N) si rivolgono a tutti: AGIAMO ORA!
Riconoscere immediatamente il nuovo Stato del Sud Sudan e avviare e rafforzare relazioni diplomatiche per il contributo allo sviluppo del nuovo paese. Queste le principali richieste di Campagna Sudan al governo italiano e alle forze parlamentari.
L’attuale crisi di Abyei è la più grave dalla firma degli accordi di pace. A preoccupare maggiormente le conseguenze della situazione sulla popolazione civile.
Ieri il Dr. Mudawi Ibrahim Adam, partner della Campagna Italiana per il Sudan in un progetto di capacity building, è uscito dalla prigione di Khartoum in cui era detenuto da poco più di un mese.
Ieri il Dr. Mudawi Ibrahim Adam, partner della Campagna Italiana per il Sudan in un progetto di capacity building, è uscito dalla prigione di Khartoum in cui era detenuto da poco più di un mese.
La rete “Campagna italiana per il Sudan” avverte sui rischi post referendari e chiede alla Comunità Internazionale e al governo italiano un impegno più efficace.
Violazione dei diritti umani e della libertà di stampa in Sudan, all’avvicinarsi del referendum di autoderminazione del Sud del paese, previsto per il 9 gennaio prossimo.