Asilo, detenzione e malaccoglienza al tempo degli Hot spot
Lasciateci entrare
Venerdì 22 luglio Conferenza Stampa sui risultati della mobilitazione del 20 giugno, Giornata Mondiale del Rifugiato. La campagna ha fatto richiesta di ingresso in più di 60 centri. Ma alcuni sono ancora off limits.
#20GIUGNOLASCIATECIENTRARE
Asilo, detenzione e malaccoglienza al tempo degli Hot spot
Lo Sguardo di LasciateCIEntrare
La Conferenza Stampa a cui chiediamo di partecipare, tanto agli operatori dell’informazione che al mondo attivo della società civile domani venerdì 22 luglio alle ore 11.00 presso la sede dell’FNSI, Corso Vittorio Emanuele II, 349 Roma, presenterà i risultati della mobilitazione nazionale indetta per lo scorso 20 giugno, Giornata Mondiale del Rifugiato.
La campagna ha fatto richiesta di ingresso alle varie Prefetture d’Italia per visitare più di 60 centri tra CIE, CARA, CAS ed HOT SPOT.
Il Ministero dell’Interno ha espressamente vietato l’ingresso negli HOT SPOT di Lampedusa, Trapani e Pozzallo, e ha concesso l’autorizzazione solo per alcuni centri, mentre altri rimangono ancora OFF LIMITS alla stampa e alla società civile. Alla conferenza stampa interverranno molti dei nostri referenti territoriali che hanno preso parte alle visite autorizzate, dal Friuli Venezia Giulia, dal Veneto, Piemonte, Lazio, Molise, Campania, Calabria, Basilicata, Puglie, Sardegna e Sicilia. Avremo in collegamento telefonico l’Avv. Alessandra Ballerini che in questi giorni è riuscita ad entrare negli HOT SPOT di Trapani e Lampedusa con l’europarlamentare Elly Schlein.Testimoni che racconteranno di un sistema quasi al collasso, privo di una politica di medio – lungo termine, in cui il business e la periferizzazione dei luoghi di accoglienza, sembrano costituire un fronte unico, un immenso parcheggio per esseri umani scampati alle guerre e alle dittature.
Avremo lo spaccato di un sistema nel quale fioriscono ghetti destinati ad alimentare soltanto la frustrazione e la rassegnazione, anticamera di pratiche di sfruttamento legale o meno, mentre le istituzioni continuano ad operare in un clima emergenziale e assicurano l’opinione pubblica che l’accoglienza in Italia è sotto controllo. Ascoltare le voci della società civile che parleranno, interrogarle, raccontarne, è un passo necessario per uscire dal turbinio di una informazione consolatoria e lacunosa. Società civile che invece viene oramai criminalizzata quando non indagata per prestare aiuto e sostegno volontario ai profughi e migranti in arrivo in Italia che troppo spesso sono abbandonati a loro stessi. Vi aspettiamo domani per presentarvi la Mobilitazione e quanto abbiamo visto nelle nostre visite.
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