Angelus:”Fermate il commercio di armi”
Alberto Bobbio
Contro i signori della guerra e quelli del commercio, anche illegali delle armi. Papa Francesco all’Angelus il giorno dopo la grande veglia per la pace torna a denunciare il dramma della guerra.
Contro i signori della guerra e quelli del commercio, anche illegali delle armi. Papa Francesco all’Angelus il giorno dopo la grande veglia per la pace torna a denunciare il dramma della guerra. Ricorda Siria, Libano, Iraq, Egitto e il conflitto tra israeliani e palestinesi. Dice che “la ricerca della pace è lunga e richiede pazienza e perseveranza” e aggiunge: “Andiamo avanti con la preghiera”. Ma è il ragionamento sulla guerra legata al commercio delle armi che impressiona. Bergoglio spiega insomma che le guerre non nascono per caso, ma dietro ci sono anche precise ragioni commerciali legali e illegali. Le guerre si fanno anche per soddisfare gli interessi e gli appetiti di quello che viene chiamato l’apparto militare industriale. Ci sono molte guerre, ha sottolineato Papa Francesco: “Guerre dappertutto, anche per vendere le armi del commercio illegale”. La denuncia di Bergoglio è precisa: “Si fanno le guerre anche per vendere le armi del commercio illegale”. Poi spiega: “Questi son o i commercio da controbattere uniti e con coerenza, inseguendo gli interessi della pace e del bene comune”. Per il Papa “scegliere il bene” significa “dire no all’odio fratricida e alle menzogne di cui si serve”. Tra esse, appunto, quelle sul commercio delle armi.
Un business da 1200 miliardi di dollari
Il contrabbando di armi e quindi il commercio illegale, denunciato da papa Francesco all’Angelus, vale 1200 miliardi di dollari all’anno, secondo stime concordi di Ong internazionali e studi delle Nazioni Unite. Il film “Lord of war”, del 2005 interpretato da Nicola Cage lo racconta in modo paradigmatico: “Ci sono più di 550 milioni di armi da fuoco in circolazione nel mondo.
Significa che c'è un'arma da fuoco ogni dodici persone nel pianeta. La domanda è: come armiamo le altre undici?”. Così comincia il lungo discorso di Yuri Orlov, protagonista del film, trafficante mondiale ucraino. Secondo l’ONU, il traffico di armamenti è il terzo mercato illegale più importante del mondo (dopo quello della droga e quello della prostituzione) ed è stimato intorno ai 1200 miliardi di dollari all’anno.
Nel mondo vengono fabbricate 15 armi da fuoco al minuto e una persona viene uccisa ogni 60 secondi. Ciò vuol dire che le pallottole fanno oltre 500.000 vittime all’anno tra civili e militari, senza contare il numero di feriti. Il 75 per cento delle armi da fuoco nel mondo è in mano a civili e solo il resto a forze dell’ordine e eserciti regolari.
Fonte: http://www.famigliacristiana.it
08 settembre 2013