Andrea Ferrari è il nuovo Presidente del Coordinamento
Famiglia Cristiana
Nuova guida politica al Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani. La decima assemblea ha eletto all’unanimità il nuovo presidente, Andrea Ferrari, 44 anni, assessore del Comune di Lodi.
Nuova guida politica al Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace, un organismo che raccoglie oltre 700 enti locali aderenti a livello nazionale. La decima assemblea, che si è svolta nei giorni scorsi a Perugia ha eletto all’unanimità il nuovo presidente, Andrea Ferrari, 44 anni, assessore del Comune di Lodi già componente della Presidenza uscente. È stato anche eletto, come vice Vittoriano Solazzi (Presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Marche). Un’Assemblea, ha precisato nei lavori di apertura il Presidente della Provincia di Perugia Vinicio Guasticchi, che «dovrà vedere gli Enti locali protagonisti di una nuova fase di rilancio sui temi della pace e della cooperazione internazionale». Padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, ha sottolineato come «la nostra società non cerca maestri ma testimoni come San Francesco e Aldo Capitini che con la loro credibilità e testimonianza hanno portato aventi i valori della pace. La pace deve essere intesa come un grande momento di opportunità di incontro tra il mondo laico e quello cattolico». Antonio Papisca, professore di tutela internazionale dei diritti umani e della pace dell’Università di Padova, è intervenuto per evidenziare come «il riferimento ai diritti umani sia stato incluso, nel corso degli anni, dal livello costituzionale a quello di migliaia di statuti degli Enti locali. Attraverso questa processo si chiude un anello che, da un punto di vista giuridico, lega le città all’Onu. Occorre riformare e democratizzare le istituzioni internazionali, anche rendendo più consapevoli gli Enti locali rispetto al loro ruolo nel campo della cooperazione internazionale». La globalizzazione, con molti dei suoi effetti che tendono a violare i diritti umani, riversa i suoi effetti nelle comunità locali. In ambito internazionale qualcuno ha anche proposto che l’Onu venga gestita e amministrata dai sindaci proprio per il loro ruolo di “vicinanza” territoriale e di percezione immediata di violazione di diritti umani.
I TEMI: PACE, COOPERAZIONE, CITTADINANZA UNIVERSALE
«Oggi», ha detto ancora Papisca, «sarebbe più opportuno parlare di cittadinanza universale che dovrebbe sostituire quella nazionale (in cui prevale generalmente lo ius sanguinis) con un approccio che tenti di fare prevalere l’idea della “cittadinanza dell’Unione Europea” così come si è costituita la moneta unica. È un percorso lungo ma che obbliga gli Stati, anche nel campo dei diritti, a spogliarsi di una parte di sovranità». Guido Barbera, Presidente del Cipsi, il Coordinamento di associazioni solidarietà e cooperazione, ha stimolato l’Assemblea di Perugia a «ridefinire l’idea di cooperazione fatta di comunità. Una cooperazione in cui l’Ente locale sia capace di mobilitare tutte le componenti che abbiano voglia di lavorare sulla cooperazione». «La cooperazione», ha aggiunto, «è fondamentale per dare risposta ad alcune situazioni che oggi viviamo nelle nostre città. Non è più solo necessario andare nei Paesi poveri. La cooperazione decentrata è partire da casa nostra per andare verso l’Africa. Il disegno di legge sulla riforma della legge sulla cooperazione ha la pecca che continua a farla rientrare nell’ambito del Ministero degli Esteri. Un progetto di legge che non tiene conto degli ultimi cambiamenti radicali avvenuti nei flussi migratori. È fondamentale per gli Enti locali cercare di riprendere un’identità diversa della cooperazione a partire dalle problematiche, in primis quella culturale, che la cooperazione deve fare. Oggi la gente fatica a capire perché dobbiamo aiutare l’Africa o la Palestina. Bisogna provare a ripartire dalle Comunità elaborando, ad esempio, il tema dell’inclusione sociale nell’ottica della cooperazione. In questo senso gli Enti locali svolgono un ruolo fondamentale nel creare delle risposte concrete a ciò che il mondo della globalizzazione ha creato. Il rapporto tra l’Italia e gli altri Paesi deve partire non dal centro ma delle periferie dai territori dove gli Enti Locali operano».
Flavio Lotti, direttore del coordinamento, ha anche ricordato la nuova data della Marcia della pace Perugia-Assisi che si svolgerà il 19 ottobre 2014 e sarà dedicata al tema dei cent’anni dalla grande che «ha lasciato sul campo più di 10 milioni di morti e 20 milioni di feriti, mutilati, invalidi. Le centinaia di guerre che sono venute dopo, ha aggiunto Lotti, «hanno causato più di duecento milioni di morti, senza contare i cosiddetti “danni collaterali” (milioni e milioni di donne, uomini e bambini uccisi o dilaniati dalla fame e dalle malattie conseguenza delle stesse guerre) e l’immensa quantità di beni e risorse che sono stati distrutti e sottratti allo sviluppo dell’intera umanità».
Fonte: Famiglia Cristiana