Anche per Natalia facciamoci sentire


Ottavia Piccolo


Natalia Estemirova aveva 50 anni. Giornalista, collaboratrice di Memorial, l’organizzazione per la difesa dei diritti umani: "Cerchiamo di rendere omaggio a questa donna".


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Anche per Natalia facciamoci sentire

Povera Natalia Estemirova! Non ha avuto nemmeno il privilegio di un colpo di pistola alle spalle, un colpo secco che ti fa morire senza l'incubo della paura, della sofferenza, dell'orrore. L'hanno rapita sotto casa a Grozny, l'hanno ammazzata, l'hanno buttata via in un bosco dell'Inguscezia. Non quel bel trattamento indolore che avevano riservato nel 2006 ad Anna Politkovskaja…
Noi (Stefano Massini come autore, La Contemporanea come produzione, io come attrice, Silvano Piccardi come regista e Articolo 21 come "promoter") non abbiamo smesso in questi anni di ricordare a chi ha voglia di ascoltarci l'enormità della lezione che Anna Politkovskaja ci ha lasciato: le infamie, le ingiustizie della guerra cecena devono essere guardate in faccia e raccontate. È questo che faceva anche la Estemirova, proprio nel solco della lezione di Anna, con la Ong Memorial. Per quanto possiamo fare noi, qui in Italia, cerchiamo di rendere omaggio a queste donne trasmettendo a una platea la più vasta possibile il senso del loro sacrificio e delle troppo lunghe sofferenze che la Cecenia sta patendo.
Del lavoro teatrale "Donna non rieducabile – Memorandum per Anna Politkovskaja", che continuo a riproporre non appena ne abbia l'occasione, è stato fatto per Raidue un video con la regia di Felice Cappa, "Il sangue e la neve", che raggiunge livelli espressivi di assoluta eccellenza: a mio parere il sacrificio di Natalia Estemirova ci suggerisce che è necessario trovare un palcoscenico più ampio, fare la voce un po' più grossa. Per questo vorremmo proporre a una ribalta internazionale e di prestigio come la 66ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia di "inventarsi" una giornata dei diritti nella quale esprimere, con "Il sangue e la neve" e con altre opere analoghe, relative magari ad altri Paesi dove i diritti sono negati (Birmania, per esempio, Iran, e, purtroppo, altri ancora), il nostro sdegno e promuovere una più chiara conoscenza del fatti.

Fonte: Articolo21

17 luglio 2009

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