“Aggredito senza motivo dai soldati israeliani”
La Stampa
La denuncia del videofotografo italiano Andrea Bernardi, si trova in Cisgiordania per l’Afp: «Hanno distrutta la telecamera».
Bernardi – che da pochi mesi fa parte stabilmente della Afp – ha raccontato all’Ansa i fatti in linea con quanto mostrano le immagini del video postato da Palmedia. «Appena arrivati sul posto – ha raccontato Bernardi che oggi è stato contattato dal Console generale italiano a Gerusalemme, Davide La Cecilia, che si è assicurato delle sue condizioni dopo essere stato costretto ieri a farsi medicare in ospedale – non abbiamo avuto problemi. Gli uomini della Guardia di frontiera israeliana ci hanno fatto passare tranquillamente dopo che abbiamo mostrato i documenti da giornalisti. Distanti da noi in fondo ad una strada ci saranno stati 50 ragazzini palestinesi che avevano alzato una barricata per impedire il transito e lanciavano sassi. Tra noi e loro, un gruppo di soldati stava lanciando lacrimogeni».
«Non appena ho alzato la telecamera che aveva avuto un problema, un soldato si è scagliato su di noi, ha dato un cazzotto alla telecamera buttandola per terra. Poi, non appena noi ce ne siamo andati, l’ha presa e l’ha scaraventata di nuovo al suolo». A quel punto, ha aggiunto Bernardi, i due si incamminano per tornare indietro. Fatti pochi passi, anche la jeep torna indietro, li sorpassa e si ferma. «Un soldato – ha spiegato – appena arrivato a piedi comincia a prendere la memoria da dentro la macchina fotografica del mio collega. Un altro, lo stesso che aveva già rotto la videocamera, scende dalla jeep prende la macchina fotografica del fotografo e la spacca per terra». Sempre sulla stessa strada, mentre Bernardi tenta di recuperare la telecamera rotta, «un’altra macchina di soldati arriva, uno di questi scende di corsa e mi punta la pistola al viso e mi buttano per terra e mi immobilizzano». «Solo quando ho gridato che ero un giornalista – ha spiegato – il soldato ha tolto la pistola e mi ha lasciato andare insieme al mio collega, non prima di aver sequestrato tutto, compreso il cellulare di servizio».
Fonte: www.lastampa.it
26 settembre 2015