Africa: un continente fatto di donne


La redazione della Marcia


Il futuro e lo sviluppo dell’Africa è in mano alle donne e alla loro istruzione. Questo il pensiero che si trova alla base della campagna Nobel Peace Prize for African Women. Ne hanno parlato con i giovani per la pace Mathilde Mwamini Muhindo e Marguerite Lottin.


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Africa: un continente fatto di donne

In Congo il 65% delle donne è analfabeta, percentuale che sta ulteriormente crescendo a causa dei diversi conflitti che hanno devastato e stanno devastando non solo il Congo ma anche tutto il continente africano. In questo contesto le prime a farne le spese sono state proprio le donne. "Durante le guerre molte scuole sono state bruciate ma questo non ha fermato il forte desiderio delle donne di ottenere un'istruzione” spiega Mathilde Mwamini Muhindo. Muhindo è la direttrice del congolese Centre Olame che, da 50 anni, si occupa di combattere guerra e povertà. In Congo l'istruzione primaria gratuita è un diritto costituzionale. Eppure le bambine sono sempre più spesso costrette a pagare per ricevere un'istruzione degna di essere chiamata tale. Ma il futuro dell'Africa è in mano loro ed è compito di tutti noi riconoscere il ruolo cruciale che hanno avuto nella sviluppo del continente fino ad ora. È Ilaria Signorello a presentare la campagna NOPPAW (Nobel Peace Prize for African Women). “Il nostro intento è far assegnare il premio nobel per la pace del 2011 alle donne africane. Sono proprio loro ad essere di anno in anno sempre più protagoniste dello sviluppo africano” dichiara Signorello.

Se l'immagine della donna africana sta cambiando è proprio grazie all'istruzione. Ed è sull'istruzione che si deve puntare. “D'altra parte – prosegue Marguerite Lottin, presidente dell'associazione interculturale GRIOT – una mamma non istruita non può trasmettere a suo figlio i veri valori dell'istruzione”. Nella non istruzione delle bambine ha molto spesso giocato un ruolo fondamentale la povertà delle famiglie d'appartenenza. Una scelta presa a malincuore da famiglie troppo povere che, avendo diversi figli, non possono mandarli tutti a scuola e quindi scelgono di privilegiare i figli maschi. Eppure i dati incoraggianti non mancano. Di fatto quando le donne hanno le possibilità, soprattutto economiche, si impegnano a fondo per permettere alle proprie figlie di essere istruite. Nell'istruzione della donna va tenuto di conto anche di un altro fattore: spesso la donna africana si sposa molto presto, ma questo non si è rivelato essere un fattore negativo.  Difatti, e molto spesso, è proprio il marito a finanziare l'istruzione della moglie. Da qui il dato veramente incoraggiante: circa il 44% degli iscritti alla scuola superiore e all'università è costituito da donne. E si parla di donne brillanti: figure come magistrati, avvocati, economiste, ingegneri e informatiche. Ai giovani per la pace un semplice consiglio di base: il sapere dà la libertà di scegliere.

24 settembre 2011

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