Afghanistan: primo confronto a Parigi in vista della conferenza
AGI Mondo ONG
A tre settimane dalla conferenza di Parigi sull’Afghanistan non sono ancora noti né gli obiettivi né l’agenda. Non è noto neanche il tema centrale che dovrebbe dare il titolo a questo incontro francese del 12 giugno.
Parigi, 25 mag. – Quando mancano meno di tre settimane alla conferenza di Parigi sull'Afghanistan non sono ancora noti ne' gli obiettivi ne' l'agenda. Non e' noto neanche il tema centrale che dovrebbe dare il titolo a questo incontro francese del 12 giugno, che recepisce e sviluppa una vecchia idea italiana per una conferenza di pace. Nei giorni scorsi, il ministro degli Esteri, Franco Frattini, anticipo' che non sarebbe stata una "conferenza di Paesi donatori" ma un confronto in cui forse si sarebbe discusso anche delle regole d'ingaggio dei contingenti militari.
Intanto si sono fatte sentire le voci della societa' civile afghana, dei Paesi confinanti e dell'Europa. E' possibile -si chiedono- costruire una forza d'urto importante per la pacificazione dell'Afghanistan?. 'Afgana', la rete di associazioni, cittadini, accademici e organizzazioni non governative costituita un anno fa in Italia (www.afgana.org), non soltanto lo crede, ma ha pensato di porre la questione al centro del dibattito al 'Forum internazionale sull'Afghanistan della societa' civile e del settore privato', organizzato a Parigi dal ministero degli Esteri francese in vista dell'appuntamento di giugno e che si e' concluso oggi.
'Afgana', con l'appoggio dell'Afghan Civil Society Organizations Lead Group e della ong tedesca 'Medico International', ha presentato al Forum un documento in cui si chiede un sostegno aperto alla proposta di convocare una conferenza regionale sull'Afghanistan della societa' civile asiatica, da porre sotto forma di risoluzione sul tavolo dei grandi che si riuniranno il mese prossimo.
'Afgana' ricorda che l'iniziativa e' nata dai delegati afgani che in gennaio parteciparono a Kabul alla prima Conferenza nazionale della societa' civile afgana dove, condiviso con i delegati italiani, fu licenziato un documento in 19 punti, che chiede un forte cambio di passo della missione internazionale e dell'impegno del governo afghano per garantire la protezione dei civili, un nuovo indirizzo politico nella gestione del conflitto, che favorisca tutte le possibili iniziative di pacificazione e un rinnovato impegno nella ricostruzione che premi anche gli attori della societa' civile locale.
Una svolta, in sostanza, sottolinea una nota di 'Afgana', "per uscire dalla sola ottica militare di cui sembra ormai completamente prigioniera la presenza occidentale in Afghanistan e l'agenda pensata per risolvere la crisi afghana".
La Conferenza regionale della societa' civile asiatica, cui parteciperebbe anche la rete europea in formazione, "e' dunque un'iniziativa dal basso, che indica un percorso e il cui valore e' quello di una pressione sui capi di Stato e di governo dei Paesi Nato e sullo stesso governo afghano, affinche' si dia ascolto alle preoccupazioni espresse dalle opinioni pubbliche afgane ed europee, con le quali 'Afgana' intende stabilire una relazione allargata che superi i meri ambiti nazionali".
'Afgana' ricorda nel suo documento "che lo stesso Parlamento italiano si e' gia' espresso favorevolmente a sostegno dell'iniziativa e si augura che, una volta ottenuto l'appoggio del Forum, la stessa possa diventare risorsa, suggerimento e confronto nell'imminente incontro di Parigi".
Fonte: Agi
25 maggio 2008