Addio a Renato Andreozzi, uomo di pace


Enrico Paissan


La scomparsa di Renato Andreozzi priva il Trentino della tolleranza e della pace di uno straordinario protagonista ed interprete dei valori fondanti della nostra comunità.


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RenatoAndreozzi

La scomparsa di Renato Andreozzi priva il Trentino della tolleranza e della pace di uno straordinario protagonista ed interprete dei valori fondanti della nostra comunità.
In questo momento di dolore vorrei ricordare il suo lungo, straordinario e disinteressato impegno per far crescere la cultura della pace nelle istituzioni dell’autonomia, vissuta come una dimensione capace di comprendere ed affrontare le complesse e drammatiche problematiche del mondo contemporaneo. A Lui va ascritto buona parte del merito di quel movimento che a partire dagli anni ’80 ha dislocato sul versante della solidarietà e della pace decine e decine di Comuni trentini organizzati nel Coordinamento Trentino degli enti locali che ha fatto maturare nella coscienza di centinaia di amministratori locali la consapevolezza delle nuove frontiere della condivisione e dell’accoglienza.
Lo vorrei ricordare come il promotore di vari momenti ed iniziative di concreta solidarietà e di sostegno verso i più deboli e, in particolare, la passione con la quale ha seguito i progetti per la comunità cattolica di Beit Jalla, il villaggio palestinese alle porte di Gerusalemme che proprio in questi giorni sta per essere del tutto separato dalla Cisgiordania araba da un odioso muro.
Ho avuto il grande privilegio di aver potuto accompagnare Renato in una lunga parte del Suo percorso e anche a nome di Flavio Lotti, anima ed animatore della Tavola della Pace e della Marcia Perugia Assisi, aggiungendomi al dolore della Sua comunità, piango un uomo buono e dolce, rispettoso degli altri e delle altrui opinioni ma, insieme, fermamente convinto che solo l’affermazione piena dei sentimenti di umanità potrà salvare un mondo sempre più chiuso negli egoismi e preda di una violenza apparentemente senza fine.

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