Acqua sporca per un sesto del mondo
L’Osservatore Romano
La salute di milioni di persone minacciata dal mancato accesso alle risorse idriche.
BUDAPEST – Il libero accesso all’acqua potabile è negato a milioni di persone con conseguenze drammatiche. L’acqua contaminata, infatti, provoca un milione e mezzo di morti l’anno, costringendo oltre due miliardi e mezzo di individui a vivere senza le condizioni igienico-sanitarie di base. Tra le cause, la scarsità dell’approvvigionamento e l’inquinamento, che privano un sesto della popolazione mondiale di questa fondamentale risorsa.
L’assemblea parlamentare paritetica tra Unione europea e Africa, Carabi e Pacifico (Acp) – riunita a Budapest – ha sollecitato misure globali per migliorare la situazione igienica, per conservare la foresta pluviale e punire severamente chi inquina l’acqua.
Due le priorità individuate nel corso della riunione svoltasi nella capitale ungherese: garantire l’accesso all’acqua potabile nelle regioni più povere del mondo e identificare la natura e le competenze di una governance mondiale in materia di risorsa idrica. E’ anche necessario provvedere al miglioramento delle strutture igienico-sanitarie: nei paesi in via di sviluppo, il 70 per centro dei rifiuti non trattati viene scaricato nelle acque, con conseguente inquinamento idrico. A contaminare sono soprattutto l’industria, l’agricoltura, ma anche le più comuni perdite delle reti fognarie.
Secondo recenti statistiche delle Nazioni Unite, ogni due secondi un bambino muore a causa delle pessime condizioni sanitarie. L’assemblea paritetica ritiene necessario costruire più pozzi nei villaggi e nelle baraccopoli e trovare soluzioni innovative come compresse di cloro per combattere le epidemie – soprattutto il colera – collegate all’inquinamento delle risorse idriche.
Fonte: l'Osservatore Romano
1 giugno 2011