Acqua: l’Europa la spreca e l’Italia la svende


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L’Agenzia Europea dell’Ambiente chiede meno sprechi, mentre in Italia il popolo dell’acqua continua a scendere in piazza contro la svendita dell’acqua pubblica.


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Acqua: l'Europa la spreca e l'Italia la svende

"Le risorse idriche sono oltremodo sfruttate in molte parti d'Europa e la situazione sta peggiorando" dichiara il direttore dell''Agenzia europea dell'ambiente (AEA) Jacqueline McGlade. Per questo l'AEA ha indagato sull'uso dell'acqua nei paesi dell'UE, pubblicando in questi giorni il rapporto "Verso un uso efficiente delle risorse idriche in Europa". Secondo il direttore: "L'agricoltura, la produzione di energia, l'industria, le scorte pubbliche di acqua e gli ecosistemi sono tutti importanti, ma tutti in gara per aggiudicarsi questa risorsa limitata." Così dal rapporto emerge come la competizione per l'acqua stia aumentando, andando ad intaccare anche risorse indispensabili per il mantenimento degli ecosistemi naturali. Se ne consuma quindi troppa e troppi sono gli sprechi, dovuti a noncuranza e a scarsa qualità delle reti di distribuzione. Uso inefficiente che contribuisce anche a un consumo più elevato di energia, per il pompaggio o la desalinizzazione, con costi ambientali e finanziari aggiuntivi. Il principale settore utilizzatore d'acqua, come avviene in buona parte del mondo, è l'agricoltura, che a sua volta serve a sostenere l'attività zootecnica, ossia l'allevamento.

Il rapporto sottolinea come sull'uso della risorsa idrica le autorità nazionali dovrebbero definire degli obiettivi chiari, sostenibili e in linea con l'ambiente, diversificati in base alle risorse disponibili e in grado di garantire che l'ambiente naturale abbia abbastanza acqua per funzionare. Inoltre le normative nazionali dovrebbero utilizzare strumenti fiscali tali da limitare gli sprechi, dando alla risorsa il giusto valore. E conclude la signora McGlade: "Visto che il cambiamento climatico ha reso più difficile prevedere la disponibilità futura di acqua, ora diventa ancora più importante che l'Europa utilizzi questa risorsa in modo più efficiente e guardando al benessere di tutti i suoi utenti, prendendo in considerazione l'idea di un'economia che cresca senza un corrispettivo aumento dell'impatto ambientale, in modo che la crescente produttività economica non porti ad un uso più elevato di acqua e a maggiori danni ambientali."

Intanto in Italia la battaglia per l'acqua continua, dopo la protesta contro la grande multiutility del nord, recente la notizia che il Sindaco di Roma intende vendere il 21% delle azioni dell'ACEA spa, perdendo così il controllo dell'azienda. Si tratta, secondo il Forum Italiano dei movimenti per l'acqua, dell'ennesimo schiaffo all'esito referendario del giugno 2011: la svendita ai privati di un bene pubblico che attualmente gestisce la fornitura d'acqua e la depurazione per 4 milioni di persone tra Roma e Provincia. Una cattiva gestione porterebbe a danni sociali e ambientali su grande scala. Così, dopo la campagna di Obbedienza Civile, ecco che si propongono nuove forme di mobilitazione, dalla campagna di raccolta firme contro la svendita, ai flash mob e manifestazioni per tutta la città, per concludere sabato 5 maggio con una protesta unitaria di tutti gli aderenti al Forum.

Fonte: www.ilmondodianibale.it
27 Aprile 2012

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