A Rio si cerca l’intesa per salvare il Pianeta
Luca Scarnati - ilmondodiannibale.globalist.it
L’Unione Europea in prima linea per raggiungere un accordo sullo sviluppo sostenibile, molte le difficoltà. E Obama, Merkel e Cameron danno forfait.
La speranza di Rio+ 20 è che i 180 paesi che vi partecipano riescano a trovare un accordo per lo sviluppo sostenibile. È prevista la firma di una Dichiarazione finale, un documento di 50 pagine che indichi le linee guida comuni. Ma i negoziati che hanno proceduto la Conferenza che si tiene in questi giorni a Rio de Janeiro, non hanno concluso molto. Sha Zukang, Capo Dipartimento delle Nazioni Unite per gli Affari Economici e Sociali, che presiederà il vertice, ha dichiarato che "le questioni fondamentali su cui i vertici governativi sono chiamati ad esprimersi sono ancora irrisolte". Alla base delle controversie la contrarietà dei Paesi sviluppati a mettere a disposizione maggiore risorse finanziarie come richiesto dai Paesi in via di sviluppo. Così che anche il direttore del WWF, Jim Leape si dichiara pessimista:" Il rischio del fallimento dei colloqui è serio, attualmente siamo molto lontani ed i Capi di Stato, che qui a Rio hanno un'occasione davvero unica per impostare un discorso sullo sviluppo sostenibile, devono impegnarsi più incisivamente perché si arrivi ad un accordo; altrimenti ci si troverebbe di fronte a due possibili scenari: un accordo debole, che non serve a nessuno, o ad un fallimento totale".
Il presidente americano Obama non sarà presente e il capo dei negoziatori Usa Todd Stern e' tornato a chiedere che dal testo venga ritirata la menzione letterale del principio ''delle responsabilita' comuni, ma diversificate'', per cui i Paesi ricchi devono pagare la maggio parte dei costi della transizione verso un modello che rispetti l'ambiente, a causa dei danni causati dalla distruzione ambientale e dal consumo eccessivo.
Anche se Angela Merkel e David Cameron non parteciperanno, ottimismo arriva dall'Europa, ci sarà presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso e il commissario Ue all'Ambiente, lo sloveno Janez Potocnik, che ha dichiarato: "Non siamo assolutamente soddisfatti dell'ultima bozza emersa dagli incontri preparatori di New York. Sappiamo però che un conto è trattare nel chiuso degli uffici, un conto è discutere in una conferenza internazionale, sotto i riflettori della stampa e la pressione dell'opinione pubblica. Per questo siamo convinti che ci potranno essere dei ripensamenti." Sarà presentata la piattaforma europea, che tocca 6 temi: energia, acqua, terra coltivabile, ecosistemi, tutela degli oceani ed efficienza nell'utilizzo delle risorse. Inoltre l'Europa fa suoi gli obiettivi dell'Onu per rendere entro il 2030 l'accesso ai moderni servizi elettrici universale, per raddoppiare l'efficienza energetica e la percentuale di energia da fonti rinnovabili utilizzata su base mondiale.
Ma a confermare le poche aspettative per il documento finale, Luiz Alberto Figueredo, coordinatore brasiliano delle trattative in corso per trovare un'intesa sulla Dichiarazione finale, ha avvertito i negoziatori che il testo dovra' riflettere ''un equilibrio delle divergenze'', sorte tra i partecipanti. Rischia quindi di essere un testo di mediazione, con scarsa incidenza sulle politiche economiche e ambientali dei paesi coinvolti.
Fonte: http://ilmondodiannibale.globalist.it
19 Giugno 2012