Siria, il regime in crisi sparge terrore
Il Mondo di Annibale
Sempre più tragica la situazione in Siria, muoiono centinaia di civili, il regime compie massacri ma ad Aleppo le sorti della battaglia volgono a favore dei ribelli.
La crisi siriana si avvita in un girone di terrore. Il regime non sembra avere la meglio sul campo, ad Aleppo si combatte ormai da un mese e i ribelli annunciano di aver riconquistato gran parte del terreno, ma ovunque infuriano gli scontri. E il regime diventa ogni ora che passa più violente, si moltiplicano i massacri di civili, si sparge il sangue degli innocenti.
Nel frattempo Assad, forse con una mossa destinata forse solo a fargli guadagnare qualche giorno, fa dire ai suoi uomini di essere pronto a dimettersi nell’ambito di un accordo complessivo con i rivoltosi. Gli Stati Uniti per ora restano scettici di fronte a una proposta fin troppo vaga. E intanto arrivano dalla Siria notizie di massacri raccapriccianti. Nella sola giornata di martedì 21 luglio si contano almeno 200 morti. Di seguito l’aggiornamento sugli ultimi episodi.
Il Massacro della Moschea
Lontano dalle telecamere professionali ma immortalati dai videoamatori siriani giacciono le decine di corpi senza vita di giovani e meno giovani giustiziati sommariamente dall’esercito governativo a Muaddamiya – sobborgo a sud-ovest di Damasco, da ieri sotto i colpi dell’artiglieria governativa e delle raffiche di mitra di elicotteri – e a Herak, localita’ nei pressi del capoluogo meridionale di Daraa.
Gli attivisti denunciano un nuovo orribile massacro, con decine di cadaveri rinvenuti negli scantinati di almeno due negozi a Muaddamiya e nel sotterraneo della locale moschea di Omar e puntano il dito contro i soldati governativi, penetrati protetti da carri armati e blindati e poi ritiratisi lasciando dietro di se’ case e negozi in fiamme. In serata, fonti militari anti-regime hanno detto alla Reuters che le forze di Damasco ”hanno riposizionato 30 bombardieri Su-22”, capaci di sganciare bombe da 400kg, nelle basi di Hama, Tabaqa e Dayr az Zor da dove ”possono colpire con facilita’ obiettivi a Homs, Aleppo, Idlib e la stessa Dayr az Zor” ma al momento l’informazione non puo’ essere verificata in modo indipendente. Se fosse vero, ci si dovrebbe preparare a una ulteriore drammatica escalation.
Fonte; http://ilmondodiannibale.globalist.it
21 Agosto 2012