Fnsi e Ordine: Maroni riapra al più presto i cancelli dei Cie


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Il Senato accoglie un odg del Pd per l’accesso ai giornalisti. Ora del dovere di cronaca si faccia un uso intenso.


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Fnsi e Ordine: Maroni riapra al più presto i cancelli dei Cie

Il Senato ha approvato ieri, su proposta del Pd accolta dalla maggioranza, un ordine del giorno che “impegna il Governo a predisporre ed adottare con urgenza tutte le misure necessarie a consentire ai giornalisti e agli operatori dell’informazione l’accesso ai centri per immigrati e richiedenti asilo, modificando le regole di accesso e neutralizzando così gli effetti della circolare del Ministro dell’Interno n.1305 del primo aprile 2011”. E’ il positivo risultato dell’azione intrapresa da settimane dalle rappresentanze del giornalismo italiano per difendere il dovere di far cronaca anche sulle condizioni di vita degli immigrati – spesso disumane – all’interno dei Cie e dei Cara. Fnsi e Ordine ringraziano le forze politiche e i soggetti istituzionali che hanno inteso porre rimedio ad una evidente violazione dell’Articolo 21 della Costituzione. Allo stesso modo ringraziano le associazioni, i movimenti, i sindacati che hanno promosso la rete “LasciateCIEntrare” per rivendicare il diritto dell’opinione pubblica ad essere informata su ciò che avviene all’interno dei Centri. Fnsi e Ordine sollecitano il Ministro dell’Interno, on. Maroni, a ripristinare nei tempi più rapidi la possibilità d’accesso dei giornalisti, che è utile alla società persino dal punto di vista dell’ordine pubblico: è evidente, infatti, che anche l’imposizione del silenzio informativo sulla situazione all’interno dei Cie e dei Cara può aver indotto alcuni degli immigrati a pensare che servissero gesti di protesta violenti – comunque inaccettabili – per richiamare l’attenzione dei media e delle istituzioni. Una volta che i cancelli si saranno riaperti per i giornalisti, l’auspicio è che del dovere di cronaca si faccia uso intenso: dipende anche dai nostri articoli e servizi, se questi centri potranno allontanare da sé il sospetto di essere come carceri, o peggio delle carceri.

Fonte:http://www.fnsi.it/
3 Agosto 2011

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