Libia, a Istanbul ‘Gruppo di contatto’
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Si apre la quarta riunione dei ministri degli Esteri internazionali sulla situazione del Paese nordafricano. La comunità internazionale stringe i tempi per trovare una soluzione al conflitto…
Rilanciare una soluzione politica della crisi in Libia attraverso il ruolo di facilitatori dell’Onu e dell’Unione Africana, ribadire e rafforzare il sostegno economico e politico al Consiglio nazionale di transizione, costruire il day-after, il dopo Gheddafi della Libia, nel quale l’Italia svolgerà un ruolo di primo piano.
Mentre nel Paese insorti e forze fedeli al Rais continuano a scontrarsi sul campo senza tregua, oggi e domani in Turchia alla quarta riunione del Gruppo di contatto la diplomazia prova a stilare una lista delle priorità e individuare le tappe principali di una ‘road map’ che conduca il prima possibile a una soluzione politica. Oltre al titolare della Farnesina Franco Frattini, a Istanbul si incontreranno
più di 20 ministri degli Esteri tra cui il segretario di Stato Usa Hillary Clinton, il britannico William Hague, il francese Alain Juppé, il capo della diplomazia turca Ahmet Davutoglu, il numero due del Cnt Mahmud Jibril. Questi partner, insieme con Germania, Qatar ed Emirati, terranno un incontro preparatorio alla riunione del Gruppo vera e propria in cui si proverà a fissare le tappe fondamentali di una soluzione politica alla crisi libica, con particolare attenzione alle proposte che verranno proprio dai padroni di casa.
In Turchia non ci sarà né la Russia, né la Cina che non ha usato il suo diritto di veto per bloccare la risoluzione dell’Onu, ma ha ripetutamente condannato la campagna di bombardamenti aerei e non ha perso occasione per sottolineare la necessità di una soluzione negoziata.
”Nella riunione preparatoria – ha detto Franco Frattini parlando con i giornalisti a Zagabria dove ha accompagnato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in una visita di stato – si dovrebbe discutere quest’idea di un’offerta politica negoziale. La proposta che presenterò e illustrerò coincide essenzialmente con quella della Turchia: cessate il fuoco, tavolo politico Tripoli-Bengasi, governo di unità nazionale e poi elezioni, assemblea costituzionale. Questi sono punti condivisi”.
Accanto al percorso politico, alla riunione del Gruppo di contatto sarà fondamentale ribadire e rafforzare il sostegno economico-finanziario al Cnt, attraverso azioni pratiche come quelle varate dall’Italia. ”A Istanbul illustrerò la norma di legge che abbiamo messo nel decreto missioni – ha detto il capo della Farnesina – e che è già in vigore”. L’Italia, ha spiegato il ministro, è il primo Paese a finanziare il Cnt sulla base di una legge nazionale, e individueremo l’elenco dei soggetti italiani che sono disponibili a partecipare: banche, aziende”.
In concreto, gli aiuti si svilupperanno su tre campi d’azione: cash per acquistare generi di prima necessità e garantire ”il pagamento dei salari alla polizia e alla pubblica amministrazione”, ha spiegato Frattini. Quindi ”medicine” e ”benzina”. Infine, sul tavolo dell’incontro di Istanbul, c’è la questione del ‘day-after’, il dopo Gheddafi, momento in cui l’Italia svolgerà un ruolo di primo piano anche con esperti sul campo.
Fonte: http://www.grr.rai.it
15 luglio 2011