A Nairobi per capire il qui e l’altrove delle nostre città


Alessandra Tarquini - Vis


A Nairobi incontriamo Massimiliano Reggi che, insieme a Regina Liguori, partecipa al Seminario Internazionale sui conflitti e risorse in Africa. Entrambi sono parte del team di Irma Dioli, Assessore alla Pace della Provincia di Milano e vicepresidente del Coordianemtneo Nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani.


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A Nairobi per capire il qui e l'altrove delle nostre città

A Nairobi incontriamo Massimiliano Reggi che, insieme a Regina Liguori, partecipa al Seminario Internazionale sui conflitti e risorse in Africa. Entrambi sono parte del team di Irma Dioli, Assessore alla Pace della Provincia di Milano e vicepresidente del Coordianemtneo Nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani.

Dott. Reggi, come mai al forum rivolto al mondo dell`informazione sul tema dei conflitti in Africa?

Il diritto alla comunicazione e informazione e` al centro della nostra azione per la pace e i diritti umani. Abbiamo infatti scelto di aprire la settimana della pace dello scorso ottobre, prima della marcia Perugia-Assisi, con il convegno dedicato al rapporto tra i media e i conflitti dimenticati in Africa. Aveva partecipato anche Abisalam Amed, giornalista somalo di Radio Horn Afrik, divenuto direttore dell’emittente dopo l’assassinio del suo precedessore. I mezzi di informazione dovrebbero informare adeguatamente non solo rispetto alle notizie piu` appetibili . Pensiamo ad esempio a come spesso i media fanno informazione sulle persone straniere in Italia. Dovrebbero fare uno sforzo in piu` e cercare di raccontare anche le condizioni di vita, affrontando la tematica del “migrante” partendo dalle voci e dalle storie di queste persone. L`ente locale potrebbe in questo lavoro essere di supporto per facilitare l`incontro e creare un ponte.

Il 10 dicembre si avvia l`anno dei diritti umani. Come si tradurrà questo speciale appuntamento nella vostra azione quotidiana?

Sono molti gli ambiti nei quali ci stiamo impegnando per la costruzione della cultura della pace e per la promozione dei diritti umani proprio a partire dal nostro territorio.
In primo luogo abbiamo creato il Fondo della Cooperazione Decentrata, una rete di 30 comuni della provincia di Milano, per progettare, sensibilizzare la cittadinanza e realizzare progetti di cooperazione decentrata in modo coordinato. C`e’ un forte legame con l`Africa che si concretizza attraverso i progetti di cooperazione decentrata per garantirel`accesso all`acqua, all`istruzione, per rafforzare la partecipazione dei cittadini in Kenya, come in Costa d`Avorio, Somalia, Sudan.

Cosa succede il 10 dicembre a Milano?

Ogni scuola superiore della provincia riceverà la pubblicazione del Coordinamento degli enti locali per la pace e i diritti umani della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e la Costituzione italiana. Inoltre alla Casa della pace di via Ulisse Dini, centro delle attività della società civile, voluta e realizzata da questa giunta grazie all`impegno dell`Assessore Dioli, faremo la presentazione del progetto che ci porterà ad aprile, attraverso il coinvolgimento delle scuole, delle associazioni, degli enti locali della provincia, a costruire il più grande puzzle della pace mai visto al mondo.
Ben 220 mila metri quadrati di tasselli – costruiti con materiale di scarto e dipinti dalle persone di ogni età ispirandosi al tema della pace e dei diritti umani – saranno esposti a Pero, alla Fiera del Mobile.
Inoltre rafforzeremo il lavoro con la Consulta dei Migranti per dare voce alle istituzioni delle organizzazioni e comunita`straniere, come accaduto ad esempio facilitando la “pace” decisa dai gruppi di giovani sudamericani delle “latin king” a Milano qualche mese fa.

10 dicembre a Nairobi. Che significato ha per un ente locale essere nel cuore dell`Africa?
La nostra azione Riparte proprio da Nairobi non dimenticando cio` che accade agli africani, agli stranieri e ai poveri in Italia. . Dobbiamo infatti aumentare la rete di solidarieta`, conoscenza e comprensione prima di tutto nei nostri territori. Avere una visione internazionale e vivere gli avvenimenti globali, come il World Social Forum, sono passaggi fondamentali per riuscire a vincere questa sfida. Possiamo cosi realmente capire la realta` che in altre forme torna nelle nostre citta`. Nel sistema infatti ogggi c`e’ qualcosa che non funziona, ci mancano degli anelli di comprensione e, allo stesso tempo, non possiamo prescindere dalle relazioni tra persone anche in ambiti differenti da quelli tradizionali. Dobbiamo riuscire a capire il movimento continuo tra qui e l`altrove.

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