Libera Ahed Tamimi, simbolo della resistenza palestinese


la Repubblica


La giovane attivista palestinese era in cella da otto mesi per avere schiaffeggiato un soldato. “La resistenza continuerà”. Mobilitazione internazionale, tra cui l’opera dell’artista italiano fermato in un primo momento ieri a Betlemme


CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+
tamimi-libera-potere-al-popolo

E’ uscita di prigione Ahed Tamimi, l’adolescente palestinese diventata un simbolo della protesta dopo il video che la riprende mentre colpisce alcuni soldati israeliani. Ha scontato quasi otto mesi di prigione. Insieme alla madre Mariman, anche lei scarcerata, Ahed Tamimi ha raggiunto il suo villaggio di Nabi Saleh, in Cisgiordania, accolta dalla famiglia e da una folla di sostenitori. “Dalla casa di questo martire io dico: la resistenza continuerà finché la occupazione sarà stata rimossa”, sono state le prime parole di Tamimi davanti all’abitazione di una vittima delle forze israeliane. “Tutte le prigioniere in carcere sono forti, e ringrazio tutti quanti mi hanno sostenuto mentre io stessa ero incarcerata”.

Per la sua liberazione si era creata una mobilitazione internazionale che ha coinvolto anche un artista italiano, il napoletano di origini olandesi Jorit Agoch, inizialmente fermato a Betlemme insieme a un amico italiano e a un palestinese, con l’accusa di danneggiamento aggravato. Jorit è stato poi liberato nel pomeriggio. I due stavano realizzando un murale con il volto di Ahed Tamimi. In questa intervista a Repubblica, Jorit spiegava poche ore prima dell’arresto come già i militari avessero tentato di fermare l’opera. I tre sono stati arrestati, dicono le autorità israeliane, “mentre avevano il volto coperto e disegnavano illegalmente sul muro. Quando agenti della Guardia di frontiera hanno agito per fermarli, hanno tentato la fuga con un veicolo che è stato bloccato dai militari”. Saranno adesso sottoposti ad un’inchiesta della Guardia di frontiera. “Riteniamo molto grave – ha precisato il portavoce della polizia all’AnsaMed – ogni tentativo di danneggiare e di deturpare la Barriera, sia che si tratti di disegni sia che si tratti di danni fisici concreti. Agiremo per quanto sarà necessario per l’arresto dei trasgressori e per la piena applicazione della legge nei loro confronti”. La Farnesina ha reso noto di stare seguendo il caso, il console italiano ieri notte è andato in carcere a Gerusalemme per incontrare i due connazionali.

Nel video del dicembre 2017 diventato rapidamente virale, l’allora sedicenne Tamimi aveva schiaffeggiato e preso a calci alcuni soldati nel vialetto di casa sua. Fu arrestata e con il patteggiamento ottenne una pena a maggio di otto mesi. Il rilascio in anticipo è stato giustificato con motivi amministrativi.

“Ho desiderato questo momento perché mi mancavano molto” ha detto il padre di Tamimi, Bassem. La sua famiglia sta ora cercando di “continuare la vita normale” e ha interrotto le proteste settimanali contro l’occupazione a Nabi Saleh, dove gli scontri con i soldati israeliani sono comuni. Tuttavia, ha aggiunto, a volte “l’occupazione ti costringe a resistere perché non c’è altro modo”.

La ragazza, diventata il simbolo della resistenza del popolo palestinese, è stata scarcerata domenica mattina dopo che l’Autorità carceraria israeliana ha fatto sapere di poter ridurre i termini carcerari dopo una “valutazione speciale”.

CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+

Lascia un commento