Ciao Antonio
Flavio Lotti
Antonio Papisca ci ha lasciato ieri mattina. La morte è arrivata come un fulmine, all’improvviso, portandoci via un amico, uno dei principali difensori dei diritti umani dei nostri giorni.
Antonio Papisca, il prof. Antonio Papisca, ci ha lasciato ieri mattina. La morte è arrivata come un fulmine, all’improvviso, portandoci via un amico, uno dei principali difensori dei diritti umani dei nostri giorni.
Con lui, il popolo della pace perde una delle sue guide più significative, uno dei suoi animatori più instancabili. I suoi insegnamenti e le sue lezioni sono stati il punto di riferimento del pacifismo politico cresciuto in Italia a partire dagli anni ’80 come non è accaduto in nessun’altra parte del mondo.
Antonio era un uomo straordinario, animato da una grande fede in Dio e nella persona umana, capace di saldare la mente al cuore e alla coscienza. Ma era anche tanto riservato e umile da non rincorrere mai la luce dei riflettori mediatici. Per questo molti non sanno quanto grande sia stato il suo contributo alla crescita nel nostro paese di un’autentica cultura della pace.
Antonio era uno studioso, un ricercatore, un intellettuale impegnato come pochi altri in tutti quei movimenti della società che generano cambiamento, partecipazione, impegno trasformatore.
Grazie a lui molte nostre intuizioni hanno assunto la forma di un pensiero politico, giuridico e istituzionale. Lo ricordo ancora oggi, seduto accanto a padre Ernesto Balducci, il 15 marzo 1991 a Perugia mentre lancia la campagna per l’inserimento dell’articolo “pace-diritti umani” negli statuti degli Enti Locali e delle regioni italiane. Antonio credeva fortemente nelle istituzioni e nella via istituzionale alla pace. “Dal quartiere all’Onu” come amava dire sempre, descrivendo efficacemente il campo d’azione dei costruttori di pace. Dal piccolo al grande, dal locale al globale.
Per questo, sin dagli anni ’80, ha promosso l’impegno degli Enti Locali e delle Regioni per la pace e i diritti umani con una miriade di idee, campagne, documenti, proposte di legge, ordini del giorno, studi, rapporti, appelli, libri e articoli. Così è stato con tutti quei gruppi, associazioni e movimenti che nel corso degli anni hanno operato per costruire una cultura e una politica di pace. Non so dire quante volte, ci siamo trovati nel suo ufficio all’Università di Padova, per riflettere, analizzare e progettare percorsi di pace. So che grazie a lui la nostra idea di pace è diventata “positiva”, i diritti umani sono diventati la bussola del nostro impegno culturale e politico, il nostro ripudio della guerra è diventato più consapevole e radicale, l’Onu è diventato “l’Onu dei popoli”, la diplomazia è diventata la “la diplomazia dei popoli e delle città”, la pace è un diritto umano finalmente riconosciuto (seppur ancora timidamente) dalle Nazioni Unite.
Per tanti lunghi e intensi anni, Antonio ha accompagnato il cammino del Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, della Tavola della pace e della Marcia PerugiAssisi. E forse di questo non lo abbiamo mai ringraziato abbastanza.
Lo facciamo oggi, con dolore, stringendoci attorno a lui, alla moglie, ai figli, a Marco Mascia che è sempre stato al suo fianco, agli amici, a tutti quelli che l’hanno conosciuto e stimato. E rinnovando l’impegno a continuare il cammino. Con quello spirito di passione e fiducia che Antonio ci ha sempre regalato. Grazie Antonio! Grazie.
Flavio Lotti, Coordinatore della Tavola della pace
Perugia, 17 maggio 2017