Il primo non compleanno di Giulio
Il Messagero Veneto
Il 15 gennaio Giulio Regeni avrebbe compiuto ventinove anni. Mercoledì 25 gennaio, a un anno dalla scomparsa, Amnesty organizza una manifestazione per chiedere la verità sulla sua morte.
Oggi, 15 gennaio, Giulio Regeni avrebbe compiuto ventinove anni. E fra pochi giorni, il 25 gennaio, saranno dodici i mesi dalla scomparsa del ricercatore friulano, torturato e ucciso in Egitto.
A ricordare il compleanno di Giulio è sua madre, Paola Deffendi, che in un post su twitter e facebook ricorda l’ultimo compleanno del figlio al Cairo e mostra la foto di un pub a Oxford. Un locale dove Giulio ha trascorso alcuni momenti con i suoi genitori e dove, scrive la signora Regeni, “L.Carroll ha presentato Alice…”
La manifestazione a Roma. Il 25 gennaio 2016 Giulio Regeni venne sequestrato, poi torturato e ucciso. Il suo cadavere fu trovato al Cairo il 3 febbraio dello stesso. Amnesty ha organizzato una manifestazione per chiedere “la verità” su quel delitto, che determinò un irrigidimento nelle relazioni diplomatiche tra Roma e il Cairo.
“Nonostante siano passati 365 giorni – afferma l’organizzazione per i diritti umani – la verità sull’arresto, la sparizione, la tortura e l’uccisione del giovane ricercatore italiano è ancora lontana”. La manifestazione si terrà il prossimo 25 gennaio a Roma all’Università La Sapienza. La manifestazione si aprirà alle 12,30 con il saluto del Rettore, prof. Eugenio Gaudio, e sarà condotta da Marino Sinibaldi, direttore di Rai Radio 3.
Interverranno Stefano Catucci, del Senato Accademico Sapienza; Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia; Luigi Manconi, presidente di ’A buon dirittò e della Commissione straordinaria diritti umani del Senato; Patrizio Gonnella, presidente della ’Coalizione italiana per le libertà e i diritti civilì; Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione nazionale della stampa italiana; Carlo Bonini, giornalista de La Repubblica. Nel corso della manifestazione saranno letti estratti dei diari di viaggio di Giulio Regeni e interverranno, in collegamento telefonico, i suoi genitori.
Gli ultimi sviluppi dell’inchiesta. A fine dicembre il premier Paolo Gentiloni ha dichiarato che sul caso Regeni “c’è una strada che il governo ha cercato di seguire, quella della fermezza e della richiesta di cooperazione. Ultimamente ho visto segnali di cooperazione molto utili dall’Egitto, spero si sviluppino e il governo lavorerà in questo senso”. Una collaborazione necessaria di fronte alle ultime dichiarazioni del capo degli ambulanti egiziani che ha ammesso di aver consegnato Giulio agli uomini di Al Sisi.
Fonte: http://messaggeroveneto.gelocal.it
15 gennaio 2017