16 ottobre, estendere i diritti, non ridurli
Alberto Baldazzi
Domani 16 ottobre a Roma si svolgerà una grande giornata per la democrazia e la Costituzione indetta dalla Fiom.
Tante le adesioni alla manifestazione della Fiom del 16 ottobre. Alberto Baldazzi, per Articolo21, ha intervistato Maurizio Landini, segretario FIOM Cgil. Quindi i diritti non sono solo quelli dei metalmeccanici
No i diritti sono assolutamente in generale. Oggi in discussione ci sono quelli di tutti i lavoratori ad ogni livello, perché siamo in presenza di un attacco ai diritti di chi lavora che non ha precedenti sia sul piano legislativo che contrattuale. La nostra manifestazione vuole proprio essere un momento che permetta a tutti quelli che condividono questo obiettivo di essere insieme per poter modificare la situazione ad ogni livello e difendere i diritti di ogni genere per tutti i contratti presenti nel nostro paese.
Quindi le tute blu come i precari della scuola come gli studenti che vedono lesi i loro diritti da una scuola che funzionerà sempre peggio
Certo. Anzi, vorrei ricordare che questo movimento che si è costruito intorno ai diritti nasce proprio dalle vicende di Pomigliano. Quando si è visto che chi era considerato “garantito” per poter lavorare deve rinunciare ai propri diritti, è evidente che questo ha parlato a tutti perché anziche estenderli a chi non ce li ha, i diritti si tolgono a quelli che li hanno conquistati. Questo è un imbarbarimento, un tornare indietro. Non a caso mai come adesso c’è una sintonia tra i giovani studenti, i giovani precari i ricercatori e i lavoratori che sono sottoposti ad un attacco senza precedenti. Si pone il problema di un nuovo contratto e di nuovi diritti estesi a tutti.
La Cgil e la Fiom lo hanno già ribadito. Ma ancora in queste ore continuano manifestazioni con un certo tasso di aggressività nei confronti della Cisl
Questi atti sono sbagliati, inaccettabili, contro la nostra cultura e contro i lavoratori che liberamente stanno cercando di difendere i propri diritti. Credo che la manifestazione del 16 che sarà una grande manifestazione democratica, pacifica e non violenta. Dimostrerà che oggi per difendere i diritti dei lavoratori questa è la strada da seguire. Diciamo anche che se c’è qualcuno che non condivide che la democrazia debba essere una pratica anche nelle cose che quodianamente fai, è bene che non venga alla nostra manifestazione perché è al i fuori della battaglia che stiamo facendo
Pensando a un futuro auspicabile di minor divisione tra i sindacati e tornando a sabato scorso. Oltre ai dieci cento mille Pomigliano, la politica fiscale, la riforma fiscale presentata da Cisl e Uil può essere un elemento di contatto tra le anime del sindacato
Credo che quella piattaforma non sia esattamente quella che unitariamente si era avanzata e quindi ci sono anche dei punti diversi da affrontare. Trovo poi che sia anche singolare che due organizzazioni come Cisl e Uil quando c’è stato lo scudo fiscale e il condono fossero d’accordo con il governo. La cosa fondamentale per ripristinare una iniziativa unitaria dei sindacati è affrontare la questione della rappresentanza e della democrazia. Il punto che va affrontato è che è legittimo che un sindacato abbia le proprie idee ma va regolato cosa succede quando non sono d’accordo. E su questo punto io credo che la democrazia è la condizione per ripristinare anche un discorso unitario fra i sindacati
Fra tanti appelli poi ritirati al voto al voto, la Cgil e la Fiom fanno dunque un appello ai voti?
Certo, la democrazia è questo. E soprattutto se si vuole rappresentare le lavoratrici e i lavoratori, anche non iscritti ai sindacati, bisogna praticarla, dando la possibilità a tutti di decidere ed esprimersi sui propri contratti.
Fonte: Articolo21
di Alberto Baldazzi