"Give peace a chance", la Banda Osiris racconta la sua prima Marcia
Elisabetta Norzi
Per la prima volta alla Perugia-Assisi il gruppo comico-musicale racconta le sensazioni provate sul palco alla Rocca di Assisi, riconfermando l’adesione ai valori come la pace e l’impegno per i diritti umani.
E’ stata la loro prima Marcia Perugia-Assisi, anche se i temi della pace e della non violenza hanno sempre toccato il loro lavoro di artisti. Sono Giancarlo Macrì (percussioni, basso tuba), Gianluigi Carlone (sax soprano, flauto, voce), Roberto Carlone (basso, trombone, tastiere), Sandro Berti (chitarra, trombone): ovvero la Banda Osiris. Con la versione rivisitata di "Give peace a chance" di John Lennon, il 7 ottobre il gruppo ha chiuso la Marcia sul palco allestito alla Rocca d’Assisi.
Macrì, qual è stata l’impressione di questa vostra prima Marcia?
Ci siamo divertiti molto, perché c’era un’atmosfera molto bella, creata dalla gente che ha partecipato alla Marcia. Tutte persone molto motivate, che credono in qualcosa e sono disposte a faticare – 25 chilometri non sono pochi – per dire quello che pensano.
Che cosa vi ha colpito di più?
Ci ha colpito la partecipazione alla Marcia e la qualità dei contenuti portati. Molte persone, anche non giovani, con un passato che assomiglia al nostro, con un modo di vedere le cose e il mondo molto simili: per questo ci siamo trovati davvero bene.
Avete qualche progetto per il futuro che abbia i temi della pace e dei diritti come contenuto?
Progetti particolari non ne abbiamo in questo momento, ma come è noto siamo schierati sia politicamente che socialmente verso certi indirizzi, tra cui rientrano valori come la pace e l’impegno per i diritti umani; temi costanti per noi. Sicuramente vorremmo partecipare ancora alla Marcia, se non dal palco, come quest’anno, come semplici cittadini.