Carta di Roma sull’immigrazione. Dal 2008 “normalizzazione” sui media


FNSI


Di immigrazione sulla stampa italiana si parla meno, da quando è sparita come ’emergenza’ dall’agenda politica. Resta, negli articoli sul tema, una scarsa propensione a verificare le affermazioni governative e sono ancora poche le “buone notizie”.


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Carta di Roma sull'immigrazione. Dal 2008 "normalizzazione" sui media

Dai dati di questa seconda ricerca sul tema, ''emerge un quadro complesso e ambivalente'', ha detto Mario Morcellini, presidente della Conferenza nazionale delle facoltà di Scienze della comunicazione. Nei primo quattro mesi del 2010, il monitoraggio delle prime pagine dei quotidiani, la presenza meno frequente dell'emergenza sicurezza e immigrazione fra i temi, riallinea l'Italia in uno scenario europeo, con una situazione ordinaria, a tratti 'silenziosa' interrotta dalle ''fiammate di rivolta''. Si è usato meno in modo indiscriminato il termine 'clandestino', ma nel picco di Rosarno, un quotidiano ('Il Giornale') ha anche usato, come provocazione il termine 'negro'.

Nel raccontare la rivolta in Calabria, stando ai dati, Avvenire e La stampa si sono distinti per un'indagine più ricca, mentre Quotidiano Nazionale e Libero per i punti di vista più critici verso gli immigrati.

Inoltre, nel corpus di 1540 notizie raccolte nel 2008, quelle 'non cattive', per quanto poche, solo 85 (il 5,5%), sono in aumento. Circa 1/3 sono neutre (non schierate) come i risultati di ricerche e sondaggi e 2/3 sono 'buone' (storie i integrazione, articoli di denuncia, ecc). Per commentare i dati con Roberto Natale, presidente della Fnsi e Laura Boldrini, portavoce dell'Unhcr, sono intervenuti vari direttori di testate da Concita De Gregorio de L'Unità a Mario Calabresi de La Stampa. ''Il giornale sull'Africa che abbiamo pubblicato nel

2009 prima del G8, è stato il più venduto degli ultimi 5 anni – ha detto Calabresi -. Ha battuto di 50 mila copie quello sull'Italia vincitrice dei Mondiali, e persino uno in Liguria che regalava un telo mare''. Per lui ''non servono giornalisti che abbiano un punto di vista 'buono' sull'immigrazione, ma di normale obiettività e curiosità, come per il resto delle notizie''.

IMMIGRAZIONE: BOLDRINI, STAMPA TUTELI IDENTITÀ RIFUGIATI

''Come vengono protette dalla stampa le identità dei pentiti di mafia e dei bambini, così dovrebbero essere protette anche quelle dei rifugiati''. L'ha detto il portavoce dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) Laura Boldrini, intervenendo stamattina alla presentazione della ricerca condotta negli ultimi sei mesi dall'Osservatorio Carta di Roma (la struttura scientifica nata su impulso della Fnsi e l'Ordine dei Giornalisti, in collaborazione con l'Unhcr) per monitorare l'informazione italiana su immigrazione e asilo.

La Boldrini dopo aver ricordato come la citazione, in un articolo, del nome di tre rifugiati eritrei in Italia abbia provocato rappresaglie sulle loro famiglie nel Paese d'origine, ha commentato i dati. ''Da quando l'agenda politica ha tagliato fuori l'emergenza immigrazione – ha detto – se ne parla molto meno anche nella stampa''. E secondo la ricerca, quando se ne parla, non si verificano abbastanza le dichiarazioni delle fonti istituzionali. ''Il caso di Rosarno è emblematico – ha aggiunto la Boldrini -. Maroni aveva detto che c'era stata troppa tolleranza verso i clandestini. Noi però abbiamo accertato che là il 70% aveva il permesso di soggiorno e molti erano rifugiati''. Nel raccontare la rivolta di Rosarno, c'è stata, per il portavoce dell'Unhcr ''una brutta pagina di giornalismo italiano, soprattutto su una testata che ha usato in prima pagina il termine 'negro'''. Per la Boldrini, ''è stata una provocazione, che in un'epoca in cui si elegge Obama presidente degli Stati Uniti, rischia di mettere l'Italia fuori dalla contemporaneità, e in un isolamento culturale, che l'Italia non merita''.

Fonte: Fnsi, Ansa

20 luglio 2010

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