Scalfaro: L’uomo porta la pace perché ha dentro la pace!


La redazione


Le parole di Oscar Luigi Scalfaro, che ieri ha incontrato una delegazione della Tavola della pace prima della marcia Perugia-Assisi del prossimo 16 maggio.


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Scalfaro: L'uomo porta la pace perché ha dentro la pace!

È importante che noi crediamo coi fatti alle cose che diciamo con la bocca. Altrimenti le persone non possono seguirci. È importante il comportamento, il lasciarsi coinvolgere, il sentirsi parte viva è fondamentale. Non abbiamo bisogno di eroi, non bisogna cercarli, ma abbiamo bisogno di persone che credono a quello che dicono e che fanno quello che credono. Io sono sempre stato affascinato da quelli che per i principi in cui credevano hanno pagato di persona.
Sono le parole di Oscar Luigi Scalfaro che ieri ha incontrato una delegazione della Tavola della pace prima della marcia Perugia-Assisi del prossimo 16 maggio. Roma, palazzo Giustiniani, è qui che si trova l'ufficio del presidente, è qui dove ci accoglie.
Avrei voluto davvero esserci domenica prossima, ma altri impegni istituzionali mi vedono impegnato da un'altra parte, ma volevo incontrarvi per dirvi che anche se non sarò presente alla marcia, sono idealmente con voi.
L'incontro è di quelli informali ma profondi. Io posso portare pace se non ce l'ho di dentro la pace? Quante volte ho sentito dire noi siamo per la pace. Quante targhe ho conosciuto nella mia vita. Ho sempre detto la pace si, no alla guerra, una fila infinita lunga di no. Se apri al caso estremo la guerra è più forte di ogni essere umano e travolge te e tutti gli altri. L'uomo porta la pace perché ha dentro la pace.
E sarannoo in tanti a marciare da Perugia ad Assisi, e tanti i giovani e gli studenti che parteciperanno al Forum della pace e al Meeting “Cittadinanza e Costituzione” che precederà la marcia dal 13 al 15 maggio. Oltre 5mila solo i partecipanti da più di 130 scuole da tutta Italia, per la prima volta una così ampia rappresentanze si incontrerà per due giorni per parlare di Pace, Diritti Umani e per provare a rispondere a quell'esigenza di “altra cultura” richiamata dallo slogan della diciottesima marcia per la pace.
Proprio ai giovani il presidente Scalfaro ha voluto lasciare due messaggi: Siate sempre ottimisti. Ottimisti non vuol dire sognatori che passeggiano nell'etere. L'ottimismo è fondamentale, è obbligatorio vorrei dire. Il pessimista è quello bocciato due volte, si boccia prima lui e poi si boccia nella realtà. L'ottimista è quello che con i piedi per terra pensa che la fatica che fa può sembrare che vada persa ma non va persa mai. E poi abbiate la capacità di guardare il mondo con una certa serenità. Chi pensa diverso da me ma ha i piedi come i miei, è una persona come me, allora fate prevalere i valori positivi, allora lottare per la pace – volesse il cielo che non ce ne fosse più bisogno – significa non stare solo a guardare. Senza merito alcuno siamo dalla parte giusta. Non arrendetevi mai e siccome mi coinvolgo dico non arrendiamoci mai.
Rimangono così a riecheggiare le parole di Eleonoire Roosvel che fanno da cornice a questo cammino: “Non basta parlare di pace, bisogna crederci. E non basta crederci bisogna lavorarci”.

12 maggio 2010

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