Raccordarci con gli uni e con gli altri


La redazione, citazione di Aldo Capitini


“Consumare tante energie e tanto tempo, quando ho molto da studiare per l’insegnamento e libri da terminare, impostare una marcia che non avrei potuto fare a piedi per intero per ragioni di salute, mettere la “qualità” a rischio di essere fraintesa, esporre me stesso a calunnie e accuse (c’è stato anche chi ha stampato in […]


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“Consumare tante energie e tanto tempo, quando ho molto da studiare per l’insegnamento e libri da terminare, impostare una marcia che non avrei potuto fare a piedi per intero per ragioni di salute, mettere la “qualità” a rischio di essere fraintesa, esporre me stesso a calunnie e accuse (c’è stato anche chi ha stampato in un giornale che sono un “figlio degenere”), e soprattutto al fraintendimento che io volessi farmi con la Marcia un nome, quando ho cercato e cerco instancabilmente altri che faccia al posto mio: questo ho ben sentito, che “dovevo”, pronto, nella Marcia, ad affermare le mie idee (come ho fatto nel saluto e nella Mozione), e pronto, dopo la Marcia, a lavorare, indipendentemente da filoccidentalisti e filosovietici, ad un Movimento nonviolento per la pace; ma disposto a riaccordarmi con gli uni e con gli altri, a precise condizioni, in manifestazioni ed iniziative di carattere plurimo, come fu, del resto, nell’opposizione e nella resistenza al fascismo.” 


Aldo Capitini sulla Marcia
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